Da pessima a scadente. Chiamarlo miglioramento della qualità dell’aria è un’esagerazione e non è certo a questo piccolo passo che mira l’ordinanza delle targhe alterne che il sindaco, con la sua maggioranza, ha deciso di emettere dal 12 gennaio. Ordinanza non proprio tempestiva a fronte di un’emergenza smog che sta avvelenando tutta l’area metropolitana, ma tant’è: «Non potevamo cominciare prima, non siamo organizzati» ha ammesso il vice sindaco Enzo Del Vecchio. Ma nel centrodestra la vedono diversamente: «Le targhe alterne slittano di una settimana per non intralciare lo shopping anche in vista dei saldi che iniziano il 5» ha detto Sospiri. «L’idea era di cominciare il 5 gennaio - ribatte Del Vecchio - ma riflettendo con Sartorelli, presidente Aci, e con De Sanctis del forum dell’acqua, abbiamo visto che non c’erano le condizioni, da qui il rinvio al 12». Tuttavia, ha aggiunto il numero 2 di palazzo di città, le targhe alterne andranno avanti comunque per tre mesi, due giorni a settimana - il martedì e il giovedì - anche se nel frattempo la pioggia contribuisce a ridurre l’inquinamento da polveri sottili. «Dobbiamo e vogliamo favorire un cambio di mentalità per limitare l’uso dell’auto, urge una visione culturale nuova» ha spiegato Del Vecchio. Ma per questo servono parcheggi di scambio e una mobilità fondata su una maggiore disponibilità di mezzi pubblici, ecco perché l’amministrazione comunale sta ragionando su un piano a lunga scadenza. Quello dei parcheggi di scambio è forse il primo obiettivo.
«Ci sono centinaia di posti disponibili per la sosta nella zona dello stadio Adriatico come pure avremo a marzo o ad aprile i 600 stalli della City, sulla Tiburtina, grazie alla cessione dell’area - ha commentato ancora Del Vecchio -. Da queste due grandi aree di sosta si può ragionare di far avviare un servizio di bus navetta da e per il centro e solo allora potremmo eventualmente ritoccare all’insù le tariffe della sosta». A portare gli amministratori comunali su questa strada sarebbe stato Montefusco, dei ciclisti anonimi, partendo da un ragionamento semplice: se il parcheggio costa meno del biglietto del bus, gli automobilisti non rinunceranno a raggiungere il centro della città alla guida della propria auto. L’incentivazione dei mezzi pubblici parte dalla tesi opposta: parcheggi più cari e bus più convenienti. Sempre che la velocità commerciale dei mezzi risponda alle esigenze di un’utenza che ha fretta di spostarsi, ecco perché vanno fatte le corsie preferenziali. Impegni che l’amministrazione, dice Del Vecchio, è pronta ad assumere da subito.