PESCARA Interviene direttamente il ministero sulla questione dei permessi negati dalla Soprintendenza alle opere richieste dagli Enti pubblici regionali, in primis Regione e Comune di Pescara. Lo fa con una lettera inviata dal direttore generale del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Tursimo (Mibact), Francesco Scoppola, alla Soprintendenza belle arti e paesaggio dell'Abruzzo (con esclusione dell’Aquila e dei Comuni del cratere) diretta da Maria Giulia Picchione (di Pizzoli), al governatore Luciano D'Alfonso, e al Segretariato regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali . Nella lettera, che siamo in grado di riprodurvi accanto, si fa chiaramente riferimento alle autorizzazioni negate o non ancora autorizzate dalla Soprintedente, che hanno creato un “caso Abruzzo”, tra la stessa architetto Picchione – chiamata a questo punto la “Signora no” – ed il presidente D’Alfonso. La novità è che il direttore generale prende in mano la questione e dà l’assenso di massima ai progetti non ancora autorizzati per i quali non sono state rese le motivazioni di diniego o non sono state spiegate le condizioni. Noto in questo senso è il “no” al “Ponte del Cielo” che D’Alfonso voleva per Pescara e che ha fatto ingaggiare il braccio di ferro. «A seguito della nota della Presidenza del 18 dicembre», fa sapere il Ministero nella lettera, «la Soprintendenza Belle arti e paesaggio dell'Abruzzo è stata sollecitata a trasmettere un quadro chiaro delle autorizzazioni già date, delle pratiche in corso e di quelle per le quali è stata espressa una valutazionenegativa». Sui “no” forniti fino ad aggi dalla Soprintendente, il direttore generale Mibact scrive di aver chiesto alla Picchione di esplicitare prescrizioni che consentano di chiarire a quali condizioni possono essere autorizzati i progetti. «Per i procedimenti non ancora assentiti o non ancora esaminali o comunque non autorizzati nei termini di legge», riprende la lettera entrando nel cuore della questione, «la Direzione ritiene che possano intendersi sin d'ora assentite con nulla osta in linea di massima con prescrizioni e condizioni e varianti». In sostanza, vanno bene anche le autorizzazioni negate, ma occorre sempre fornire le condizioni affinché gli Enti possano adeguare gli interventi . «Ciò», spiega infine il dg, « al fine di poter dar corso alle obbligazioni giuridicamente vincolanti per I"attuazioncdei Par fas 20 07 ~2 013». E non a caso in questi giorni la Regione ha dato il via ai lavori del Volto Santo di Manoppello con i fondi europei.