Dipendenti e dirigenti di filiale minacciati, bersaglio di invettive e avvertimenti. È pesante il clima che si respira nelle filiali di Carichieti, divenute il terminale dello sfogo e della reazione di quei risparmiatori e correntisti i quali, nella cosiddetta operazione di salvataggio della banca teatina, hanno perso gran parte dei soldi messi da parte dopo una vita di lavoro, bruciati nell'acquisto delle famigerate obbligazioni subordinate.
I TIMORI «Da oggi in poi guardati le spalle» si è sentito dire il direttore di una filiale da un risparmiatore inferocito, mentre a un impiegato un cliente ha detto con tono altrettanto minaccioso «stai attento ai tuoi figli». E ancora frasi di questo tenore «me la pagherete per quello che avete fatto, mi avete rovinato al vita» e via di questo passo. Fra impiegati e direttori all'interno di Carichieti sono almeno 60 coloro che hanno subito minacce e strali da parte di clienti che si ritengono a tutti gli effetti truffati e che ora rivogliono indietro i soldi, ma soprattutto che puntano l'indice contro chi ha venduto loro i prodotti finanziari che oggi non valgono più nulla. La situazione viene monitorata costantemente dal sindacato che a sua volta ha allertato la direzione dell'istituto di credito. «I lavoratori non c'entrano nulla - dice Francesco Trivelli, segretario provinciale della Fisac Cgil, che difende chi oggi si sente in pericolo. Gli è stato detto di fare operazioni che loro hanno fatto secondo quanto previsto dalla legge». Molti dei destinatari delle minacce si sono rivolti ai rispettivi avvocati che li hanno invitati a denunciare gli episodi. E' probabile che se l'escalation dovesse continuare, partiranno le prime denunce. Il clima nelle filiali resta comunque pesante, fra minacce verbali più esplicite e avvertimenti più o meno velati. C'è chi ammette di essere molto preoccupato e di non riuscire a dormire ormai da settimane. Nel frattempo è scattata anche la prima citazione, ma davanti a giudice civile, da parte di un correntista che aveva acquistato obbligazioni subordinate, e che si è ritrovato con un investimento praticamente azzerato, nei confronti dell'impiegato che gli ha venduto quei titoli che oggi sono carta straccia.
LE PRIME AVVISAGLIE Assieme all'impiegato sarebbe stata citata anche la banca. E' la prima azione civile, ma ce ne potrebbero essere altre, molti risparmiatori sono disorientati perchè di fatto sulla vecchia banca, quella che ha venduto le obbligazioni, è impossibile rivalersi. Nel frattempo continuano a muoversi le associazioni dei consumatori. La delegazione di Vasto di Adusbef, a tutela dei risparmiatori e dei piccoli investitori truffati, sta raccogliendo dati da fornire alle autorità competenti. L'obiettivo è ricostruire con quali modalità i cittadini siano stati indotti, all'interno delle agenzie di Carichieti, a sottoscrivere le obbligazioni subordinate. Questi i quesiti che vengono posti per mettere insieme informazioni utili: qual è l'agenzia in cui è avvenuta la sottoscrizione delle obbligazioni? Quale è l'ammontare e quale la cifra, sorte capitale, di cui ad oggi si chiede la restituzione? Chi sono gli impiegati che hanno consigliato la sottoscrizione e con quali modalità? E' stato correttamente compilato il modello Mifid? Le informazioni richieste potranno essere fornite all'indirizzo email adusbef.vasto@email.it oppure contattando telefonicamente i numeri 3388618577- 3497369861.