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Pescara, 23/11/2024
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Data: 03/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
E se fosse una buona idea il part time a 60 anni?

Gennaio è solitamente il mese dei buoni propositi per il nuovo anno: mi iscrivo in palestra, divento vegetariana, sarò più buona, lavorerò meno, cambierò lavoro, viaggerò di più. Quanti di questi superino la primavera poi è da vedere .. Per il governo e Matteo Renzi il 2016 sarà l'anno dello ius soli, della civil partnership, del terzo settore e del servizio civile. Il premier ha tracciato anche il bilancio di questo 2015 appena chiuso, e ai primi posti della classifica degli obiettivi raggiunti ritroviamo il tema del lavoro e il calo della disoccupazione (oggi all'11,2%). L'effetto Jobs Act si è fatto sentire: l'Inps certifica che nei primi 10 mesi del 2015 si sono registrati 415.577 assunzioni a tempo indeterminato in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Anche se secondo molti il vero effetto resta ancora da valutare, la riforma del lavoro ha perlomeno schiacciato il tasto pausa su anni di precarietà. Nella lista dei buoni propositi nel 2016 ritroviamo così anche i nuovi bonus per le assunzioni 2016, ma in versione light: lo sconto contributivo sarà, infatti, valido per due soli anni contro i tre attuali e non potrà superare il 30% dei contributi con un tetto annuale che scende da 8.060 a 3.250 euro. Resta immutato, per il resto, l'impianto della norma, che non si applicherà ai contratti di apprendistato e a quelli di lavoro domestico. Un'iniezione di stabilità che forse serve ancora al nostro Paese per far ripartire davvero l'occupazione. In fondo anche sulle quote rosa non erano tutti d'accordo, perché ritenute una forzatura di un mercato del lavoro che si sarebbe prima o poi adeguato al resto d'Europa, ma perlomeno sono servite a dare voce alle donne meritevoli troppo spesso tenute in secondo piano. E poi meglio prima che poi. Nell'anno appena iniziato ci sarà spazio anche per gli over-60 che avranno la possibilità di usufruire di un contratto part-time agevolato. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti non ha ancora una previsione sui numeri attesi e ha fatto sapere che "per adesso ci abbiamo messo risorse limitate ma se servirà le "rafforzeremo". Come dire, una consapevolezza sul fatto che se da un lato l'aspettativa di vita in Italia si è allungata dall'altro bisogna trovare un modo per far lavorare in modo diverso chi si ritrova nella parte finale della propria vita. Ai lavoratori e all'azienda è offerta un'opportunità: una riduzione del 50% del tempo di lavoro che si può definire liberamente. Il lavoratore avrà un orario dimezzato, un salario pari al 65% di quello precedente e dopo tre anni una pensione pari al 100% di quella che avrebbe avuto. Se a tutto questo aggiungiamo un pizzico in più di smart working - non solo inteso come questione logistica ma come un'idea di lavoro basata sulla responsabilità e sul raggiungimento degli obiettivi piuttosto che sul numero di ore e sulla presenza in ufficio - e di aiuto concreto ai giovani imprenditori italiani e alle startup sempre più numerose anche nel nostro Paese, senza dimenticare gli investimenti nell'istruzione superiore e nella ricerca - nel 2015 i docenti sono diminuiti del 17% e il numero degli studenti immatricolati all'università sono scesi del 20% nell'ultimo quinquennio - il 2016 potrebbe davvero diventare l'anno in cui raccogliamo i frutti di questi ultimi anni difficili, andiamo avanti, rendiamo migliore un mercato del lavoro ormai del tutto differente da quello pre - crisi. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione digitale che permetterà sempre di più di lavorare da remoto, ai giovani di inventare nuovi modelli di business dalla nostra piccola provincia di origine, e ai meno giovani di lavorare più a lungo senza sforzi fisici esagerati. Insomma di buoni propositi ce ne sono, speriamo che non facciamo la fine delle nostre diete.

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