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Data: 12/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Choc al Circo Massimo autista Atac travolge un centauro e fugge via. Il giovane tamponato da un altro veicolo e poi investito dal bus omicidio colposo al conducente: non si è fermato per i soccorsi

Un motociclista è morto ieri pomeriggio in via del Circo Massimo dopo essere stato sbalzato dallo scooter, forse dopo un tamponamento, e poi travolto da un bus dell’Atac a pochi metri da piazzale Ugo La Malfa, più precisamente all’altezza del roseto comunale. Ancora non si conosce la dinamica esatta dell’incidente. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani, che hanno iniziato ad indagare per ricostruire la dinamica dell’incidente. Secondo le prime informazioni raccolte ieri lo scooter, uno Scarabeo blu, guidato da Simone Vizzarro, 31 anni, sarebbe stato urtato sul lato posteriore sinistro da una vettura che gli avrebbe fatto perdere il controllo del mezzo. Il motorino poi sarebbe andato a sbattere su un furgone bianco parcheggiato e Simone, in seguito al forte impatto, sarebbe stato sbalzato sull’asfalto. Secondo alcuni testimoni subito dopo un autobus di linea è passato sopra il corpo dell’uomo e poi avrebbe proseguito la corsa.
L’INTERVENTO DI UN MEDICO«L’autobus è passato sul corpo del conducente del motorino che era in una posizione anomala e con la testa schiacciata - raccontano alcuni testimoni - si è dapprima fermato e poi ha ripreso la corsa. Subito dopo un medico che era di passaggio ha constatato purtroppo il decesso. Una scena difficile da dimenticare». E aggiungono: «Molto probabilmente il mezzo a due ruote è stato tamponato da qualcuno che lo ha spinto in avanti mandandolo a sbattere sul furgone parcheggiato dal lato del roseto, la ruota si è storta e bloccata: a quel punto il corpo del ragazzo è sbalzato e il bus gli è passato sopra. Sul posto non mancano le telecamere che sicuramente hanno ripreso tutto e si potrà capire con esattezza l’accaduto».
LE TELECAMEREGli agenti sono impegnati ad ascoltare testimoni e a visionare i filmati delle telecamere presenti sul luogo dell’incidente. Una in particolare, con la visuale libera, è posizionata proprio al centro dei giardini davanti al luogo dell’incidente (è possibile che da queste immagini gli investigatori riescano a risalire a tutte le fasi ancora poco chiare dell’incidente). Il tratto di strada è stato completamente chiuso alla circolazione per un paio di ore per permettere i rilievi del caso.
LA CACCIA ALL’UOMOGià dopo le prime testimonianze e la visione di alcuni video registrati dalle telecamere è scattata la caccia al conducente dell’Atac. Sul posto due ispettori dell’azienda di trasporto hanno fatto le prime indagini per capire chi era di turno a quell’ora e su quella linea (la 81). Dopo una serie di verifiche incrociate i vigili hanno identificato l’autista. L’uomo, che non si sarebbe fermato per prestare soccorso, è stato rintracciato nei pressi di via Prenestina: è stato interrogato dal gruppo Trevi della municipale e denunciato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Oggi il pm Roberta Capponi titolare dell’inchiesta ricostruirà tutti i passaggi della dinamica dell’incidente e l’autista verrà iscritto nel registro degli indagati. L’Atac in una nota in serata ha fatto sapere: «L’autista alla guida di un bus che percorreva la strada dove è avvenuto l’incidente mortale nel quale è rimasto vittima un motociclista al Circo Massimo, è stato ascoltato al comando dei vigili urbani».
L’INDAGINE INTERNA«L’amministratore unico dell’azienda, Armando Brandolese - aggiungono da Atac - ha istituito una commissione di indagine interna per garantire il miglior supporto alle autorità preposte alle indagini. I lavori saranno affidati ai tecnici interni dell’azienda capitolina». Un paio d’ore dopo l’incidente un altro testimone si è presentato per raccontare quello che aveva visto: anche lui guidava uno scooter e si trovava all’altezza del roseto comunale proprio mentre Simone Vizzarro perdeva il controllo del mezzo: «Non credevo che il ragazzo fosse morto, ho visto solo che sbandava. Quando ho saputo quello che era successo mi è sembrato un dovere venire a raccontare la scena a cui avevo assistito. Mi dispiace molto ogni giorno il pericolo è su queste strade».

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