L’INNOVAZIONE L’idea è quella di trasformare l’autobus in una sorta di ufficio mobile, in grado di consentire ai pendolari di poter lavorare. Attorno a questo Università e Regione (con partner internazionali grazie al cofinanziamento europeo del programma Ipa Adriatico) hanno costruito un progetto destinato ad avere importanti ricadute soprattutto sull’Aquila, città che dopo il sisma si è “sfibrata” costringendo migliaia di persone al pendolarismo o ad allungare i tempi di percorrenza. A spiegare nel dettaglio il progetto “Khesto” (Know-how Enhancement for sustainable transportation organisation) è stato ieri, il docente Fabio Graziosi: «A bordo del bus vengono caricati contenuti in modo dinamico: al momento del rientro in ufficio il lavoratore ritrova la situazione perfettamente allineata». La connettività sulle tratte oggetto della sperimentazione non è eccelsa. Agli studenti invece lo strumento consente di accedere a contenuti didattici e servizi di messaggistica di aula e con i docenti. BAMBINI E SICUREZZA Un’altra parte del progetto riguarda il trasporto dei bambini delle elementari: «In questo caso - ha spiegato Graziosi - il tema è quello di dare garanzia di sicurezza consentendo ai genitori di conoscere in ogni momento la posizione dello scuolabus e se il bambino è salito o sceso». Ma c’è ancora di più. Il bus così allestito è in grado di trasformarsi in una sorta di sensore mobile che può fornire parametri importanti sulla qualità delle strade e i tempi di percorrenza. Il consigliere regionale con delega ai Trasporti, Camillo D’Alessandro, ha detto che il progetto sarà esteso fino al 2020, particolarmente sul territorio aquilano, e ha la “vision” di incentivare l’uso dei mezzi pubblici attraverso il miglioramento dei servizi a bordo. I mezzi dotati di apparecchiature tecnologiche sono lungo le tratte L’Aquila-Pescara e L’Aquila-Avezzano (fasce orarie 6-9, 12-15, 17-19). L’assessore comunale Emanuela Di Giovambattista ha parlato del boom del trasporto scolastico per bambini dopo il sisma (quasi mille). Attualmente il bus comunale “allestito” è quello della linea 16 che serve l’istituto Rodari di Sassa. La dirigente regionale Paola Di Salvatore ha confermato gli ottimi risultati del programma Ipa, rivelando che esistono residui da spendere. Soddisfatta anche la rettrice Paola Inverardi: «Riusciamo a trasferire così una sperimentazione progettuale su un contesto reale».