L’AQUILA Autobus “intelligenti”, con tanto di wi-fi, sistemi Rfid (per l’identificazione e la memorizzazione automatica di informazioni), reti di sensori, reti 3G per la connessione dei telefoni cellulari e tecnologia satellitare. Sono i 18 mezzi regionali Tua, attivi sulle tratte L’Aquila-Pescara e L’Aquila-Avezzano, oltre che uno scuolabus del Comune dell’Aquila, su cui è stato sperimentato il progetto “Khe sto” acronimo che sta per “Know-how enhancement for sustainable transportation organisation", ovvero valorizzazione del know-how per l’organizzazione del trasporto sostenibile. Un progetto presentato nei giorni scorsi dalla rettrice dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi, il direttore generale Pietro Di Benedetto, la coordinatrice del progetto Anna Tozzi, il responsabile scientifico Fabio Graziosi, il consigliere regionale con delega ai trasporti Camillo D’Alessandro, l’assessore alle politiche sociali del Comune, Emanuela Di Giovambattista e Paola Di Salvatore, autorità di gestione programma Ipa-Adriatico. La sperimentazione si è conclusa lo scorso 31 dicembre ma verrà prorogata fino al termine del 2020, come ha spiegato la stessa rettrice. L’obiettivo è estendere il sistema anche su altre corse, in un prossimo futuro. «Vogliamo rendere produttivo il tempo di percorrenza sui mezzi pubblici per lavoratori e studenti», ha spiegato la Inverardi. «L’orario di lavoro per i dipendenti potrebbe cominciare fin da quando salgono sul bus. L’iniziativa, senza dubbio, sarà molto apprezzata anche dagli studenti». Il progetto è nato soprattutto in risposta alla situazione d’emergenza del post-sisma, promosso dalla Regione Abruzzo tramite l’Università degli studi dell’Aquila, cofinanziato dall’Unione europea che vede coinvolti anche altri soggetti come Università e Centri di studio albanesi tra i quali l’Albanian center for sustainable development, il National center of environmental movement e il Politecnico di Tirana. Un modo per incentivare l’impiego di mezzi di trasporto pubblico.