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Pescara, 23/11/2024
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Data: 15/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«L’idrovolante croato? Ci siamo lasciati sfuggire un’occasione». L’ex assessore Di Giacinto rompe il silenzio sul progetto naufragato di Giulianova dopo l’annuncio dei voli da Pescara

GIULIANOVA In idrovolante da Giulianova a Pola, un’occasione persa. Alla luce del volo inaugurale della linea Pescara-Spalato, l’ex assessore della Provincia di Teramo, Davide Di Giacinto, rompe il silenzio sul contestatissimo progetto “Adri-Seaplanes” che avrebbe fatto volare un Cessna 9 posti verso la Croazia. Un progetto per cui, nella fase iniziale, furono spesi 600mila euro. Che hanno lasciato solo il ricordo dell’unico volo di prova e un pontile mobile a Giulianova. Ma, fa notare Di Giacinto, è stato proprio questo progetto a dare il là alla società aerea croata, l’Eca, che in partnership con i tedeschi, dal 2 febbraio avvierà i voli per Spalato. Da Pescara . «Il progetto “Adri-Seaplanes” è citato anche nello stesso sito dell’Eca», osserva l’ex assessore, «da lì è partito il progetto dei croati. Oggi si iniziano a vedere i primi risultati: tutti i gufi di allora, come li chiama Renzi, oggi vengono smentiti». E allora di critiche per quella spesa da 600mila euro ce ne furono parecchie. «Sull'Adriatico non era possibile fare un volo con idrovolante per problemi burocratici. L’Italia agli inizi del ’900 era uno dei più grandi Paesi produttori idrovolanti, poi con la guerra fu bloccato tutto. La legislazione è andata avanti senza considerare il settore. Dopo 70 anni abbiamo fatto il primo volo mare-mare in idrovolante. Non era uno spreco. E ora purtroppo è nata una società non in Italia, hanno fatto l’investimento tedeschi e croati. Gli imprenditori italiani, abruzzesi, si sono tirati indietro dopo le polemiche che ci sono state». Polemiche che secondo Di Giacinto hanno causato anche il fatto che Giulianova non è stata ora considerata per l’apertura di una linea verso la Croazia. «Oggi l'impresa ha 200 dipendenti e ne potrà avere 400», rincara Di Giacinto, «poteva essere un'opportunità per il nostro territorio, oltre che la rinascita di un interesse italiano nel mercato degli idrovolanti. Dispiace che il progetto non sia stato realizzato sul nostro territorio, che beneficerà solo del mezzo di trasporto». A questo punto l’appello è al sindaco di Giulianova, al presidente dell’Ente porto e a quello della Provincia di Teramo: «Contattino la società per capire se è possibile avere anche a Giulianova un collegamento con la Croazia».

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