ROMA Procedure di gara più trasparenti, controlli e sanzioni mirati, taglio netto alla varianti rispetto ai progetti originari. E ancora: stop alle deroghe, tranne che in caso di calamità naturali, massima collaborazione con l’Anac per stroncare la corruzione, meno stazioni appaltanti e meno oneri documentali per le imprese. Parte la rivoluzione per gli appalti con il nuovo codice approvato definitivamente al Senato. Un colpo di spugna che cancella decine e decine di norme, spesso contraddittorie e sovrapposte, e apre la strada ad un sistema Ue che, almeno nelle intenzioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Grazio Delrio, ha due obiettivi: semplificare la vita alle amministrazioni pubbliche e ridare fiato ad un settore strangolato da burocrazia, sperperi e crisi economica.
I PALETTI
«Da oggi il Paese ha una legge che consente trasparenza, efficacia e legalità nelle opere pubbliche», dice il ministro Delrio, che aggiunge: «Ora servono tempi rapidi per la sua attuazione in norme semplici». Il ddl dovrà infatti essere tradotto in provvedimenti attuativi. E, tramontata l'ipotesi di scaglionare in tempi diversi le varie parti della delega, il governo punta ad un unico decreto legislativo da approvare entro il 18 aprile, termine per il recepimento delle indicazioni di Bruxelles.
Premessa fondamentale è il divieto di introduzione o mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie in materia, il cosiddetto gold plating. Arriva l'espresso divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie. Sia per gli appalti che per le concessioni, varrà l'offerta economicamente più vantaggiosa, in base al rapporto qualità-prezzo. Stop quindi alle sole valutazioni di carattere economico senza riguardo alla qualità e stop al massimo ribasso. All'Anac di Cantone, come detto, è affidato un ruolo centrale nella riforma con funzioni di controllo, monitoraggio ed anche capacità sanazionatorie nonché di adozione di atti di indirizzo quali linee guida, bandi e contratti tipo. Viene creato, presso l'Anac, un albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici di appalti pubblici. Non solo. I concessionari autostradali dovranno quindi affidare l'80% dei lavori: tempo 24 mesi per l'adeguamento. Avvisi e bandi di gara saranno sempre più online. La delega contiene anche l'approvazione, già operativa, della clausola sociale che garantisce i lavoratori dei call center prevedendo la prosecuzione dei rapporti di lavoro in caso di successione di imprese negli appalti con lo stesso committente e la protezione dei trattamenti economici e normativi contenuti nei contratti collettivi.