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Pescara, 23/11/2024
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Data: 16/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporti più veloci? Ora ci si prova con il Patto dell’Adriatico. La promessa: Europa più vicina con macroregione e vantaggi da Reti Ten-T. Gozi: pensiamo a questo mare come a un lago con 70 milioni di persone

PESCARA «La connettività tra la dorsale appenninica e l'Est Adriatico: è una precondizione per lo sviluppo della macroregione Adriatico-Ionica, a strategia viene implementata prima di tutto dai Governi, ma senza il coinvolgimento delle Regioni non accadrebbe nulla»: il presidente dell'assemblea generale dell'Euroregione Adriatico-Ionica, Nikola Dobroslavic, plaude al “Patto per la connettività dell'Adriatico” nell'ambito delle reti di trasporto marittimo, ferroviario e stradale che in pratica avvicina le distanze tra Nord e Sud e le due sponde adriatiche. Il Patto nasce a seguito dell’emendamento che consente l'estensione della trasportistica europea – le reti Ten-T – anche all'intera dorsale Adriatico-Ionica del territorio italiano. Un’area che coinvolge otto milioni di abitanti, 736mila imprese, 223mila studenti. «Parliamo», spiega il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, «di comodità e velocità ferroviaria, di interconnessione delle diverse modalità di mobilità e parliamo anche di superamento delle strozzature che l'attuale armatura dei trasporti europei presenta in alcuni territori». Il riconoscimento è stato portato avanti dalla Regione con le Regioni europee e poi con i parlamentari europei. D'Alfonso ha parlato affiancato dal vicepresidente dell'Assemblea generale dell'Euroregione Adriatico-Ionica, l'albanese Aldrin Dalipi. Presenti anche il segretario dell'assemblea generale dell'Euroregione, Francesco Cocco, e l'avvocato Paola Di Salvatore (Adriatic Ipa). «Obiettivo strategico dell'Euroregione Adriatico-Ionica deve essere quello di stabilire una forte alleanza sui temi di carattere economico, universitario, sanitario, turistico e infrastrutturale al fine di far nascere la figura del cittadino adriatico», riprende D’Alfonso, «è necessario unire le migliori energie possibili per migliorare la vita dei cittadini dell'area Adriatico-Ionica. Dal 1995 non è mai stato fatto un tentativo per entrare nelle Reti Ten-T», fa notare, «e se gli atti non si lavorano rimangono “sommo gaudio” di chi li firma». Per il vicepresidente Dalipi bisogna «passare dalla fase progettuale a quella concreta per riuscire a fare del bene per i cittadini e per tutta la comunità». Uno dei sostenitori dell'emendamento sull'estensione delle reti Ten-T, il parlamentare europeo Massimo Paolucci, ha sottolineato che «quando c'è un gioco di squadra l'Italia porta a casa i risultati». L'organismo ha infine stabilito i prossimi incontri che si terranno a Tirana e Dubrovnik. Per il sottosegretarioagli Affari europei Sandro Gozi, «il punto è essere all'altezza della sfida e possiamo esserlo se pensiamo all'Adriatico come a un lago. È una grande scommessa per il futuro di 70 milioni di abitanti. La macroregione Adriatico-Ionica è il secondo stato membro, solo la Germania è più grande». «Ci siamo riusciti» ha aggiunto «perché abbiamo messo sul tavolo tutto il potenziale di questa regione in chiave europea. Ora dobbiamo essere all'altezza delle nostre responsabilità. C'è l'Europa che moltiplica opportunità, per le infrastrutture, per l'ambiente, per il turismo sostenibile. I buoni progetti e l'impegno politico attirano i finanziamenti: su questo abbiamo dovuto lavorare molto all'inizio perché era molto difficile muovere i responsabili e convincerli dell'importanza di questa strategia».

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