In Italia dal 2008 al 2013 il Trasporto Pubblico Locale ha regitsrato -11,9%. La riflessione, su dati base Istat, è di Centro Ricerche Continental Autocarro. Perchè? "Dovrebbe essere non solo più efficiente e più sostenibile, ma anche più umano, e quindi più vicino alle esigenze dei passeggeri"
Moto, motorini, biciclette, nonostante misure antismog, targhe alterne, invcentivi e campagne progresso, gli italiani si equipaggiano per evitare il più possibile i mezzi pubblici di trasporto, sempre meno efficienti ed ormai obsoleti. Dal 2008 al 2013, nel nostro Paese i passeggeri annui del Trasporto Pubblico Locale nei comuni capoluogo di provincia sono passati da 3 miliardi e 835 milioni a 3 miliardi e 379 milioni. In sei anni, quindi, vi è stata una perdita di 456 milioni di passeggeri, che corrispondono ad un calo dell’11,9%.
Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat. L’alternativa all'uso di mezzi pubblici è l’uso di mezzi privati, con conseguente aumento del traffico e dell’inquinamento atmosferico. “Per avere un’inversione di tendenza e riconvertire all'uso di mezzi pubblici chi negli anni scorsi è passato ad usare mezzi privati, bisognerebbe dare inizio ad un ricambio generazionale dei mezzi utilizzati ed allo stesso tempo dimostrare una maggiore attenzione nei confronti delle necessità dei passeggeri”, sostiene Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT.
“E’ quindi necessario cambiare approccio alla gestione dei trasporti, ponendo al centro dell’attenzione le reali necessità dei consumatori finali a cui i servizi di trasporto sono dedicati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il trasporto pubblico non solo più efficiente e più sostenibile, ma anche più umano, e quindi più vicino alle esigenze dei passeggeri, testimoniando così l’attenzione che i passeggeri si aspettano per tornare ad utilizzare i mezzi del Trasporto Pubblico Locale”.