AVEZZANO Confesercenti si scaglia contro l’aumento dei pedaggi autostradali e accusa le istituzioni di affossare l’operato delle piccole e medie imprese. Spostarsi dall’Abruzzo al Lazio è un vero e proprio salasso per pendolari e imprenditori. Per questo, alla luce degli ultimi aumenti pari al 3,45 per cento, il presidente di Confesercenti Domenico Venditti (nella foto) è sceso in campo al fianco di tante piccole aziende che soffrono più che mai in questo periodo. «Puntuali, ormai dal 2010, a ogni inizio anno, sono scattati gli aumenti autostradali», ha commentato Venditti. «Sono anni che sentiamo parlare delle opportunità che il nostro territorio potrebbe sviluppare dalla sua vicinanza con la capitale. Poi, però, le scelte dei nostri governanti vanno in direzione esattamente opposta. Per andare a Roma, percorrendo un’autostrada vecchia e spesso insicura, si spende più per il pedaggio che per la benzina». «A farne le spese è tutto il comparto produttivo», prosegue, «dal commercio all’artigianato e, non ultimo quello turistico. Costa troppo entrare in Abruzzo e costa altrettanto troppo uscire, con grave danno per la distribuzione dei nostri prodotti di eccellenza. In pratica, il rincaro dei pedaggi sta trasformando i trasferimenti via terra un lusso per pochi». Il presidente provinciale della Confesercenti Venditti riceve da giorni le lamentele di pendolari, autotrasportatori, ma anche quelle delle piccole imprese dell’artigianato che quotidianamente devono utilizzare questa rete viaria per lavoro. «Tutto questo», ha concluso Venditti, «non fa altro che ridurre ulteriormente la competitività del nostro tessuto produttivo. La politica a tutti i livelli deve fare qualcosa».