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Pescara, 23/11/2024
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Data: 17/01/2016
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Renzi: licenziamento in 48 ore per dipendenti fannulloni. Mercoledì l’approvazione del provvedimento. Nei decreti attuativi della riforma della P.a. ci sarà il licenziamento «in 48 ore» del dipendente pubblico «truffatore».

E «se il dirigente non attua il licenziamento, rischia lui stesso di andare a casa»

Chi «timbra e se ne va» verrà «licenziato entro 48 ore» e «il dirigente che non procede al licenziamento rischia lui stesso di essere mandato a casa». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che assicura in un’intervista al Tg5 il «pugno duro» del Governo sui cosiddetti furbetti del cartellino, i famigerati fannulloni della Pubblica Amministrazione, che però il premier preferisce chiamare «truffatori» ricordando i casi di Sanremo e le recenti cronache di Roma.

iter da 102 giorni a 2
Insomma si tratta di passare da una media di 102 giorni per il licenziamento, tanti sono oggi necessari stando alle ultime statistiche della Funzione pubblica, ad appena due. Sotto la lente del Governo, che porterà le misure in Cdm già il prossimo mercoledì, la falsa attestazione della presenza in servizio, con l’ipotesi di mettere subito fuori dall’ufficio chi viene colpito in flagrante. Finti malati, furbetti del cartellino, professionisti dello sciopero bianco sono da tempo nei pensieri dell’esecutivo e il nuovo caso della Capitale, con protagonisti alcuni custodi del Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari, ha probabilmente rappresento la goccia che fa traboccare il vaso. Alla lunga lista di provvedimenti targati Madia in rampa di lancio, oltre dieci, si aggiungono quindi le misure per rendere più facili i licenziamenti e probabilmente anche quelle per rafforzare lo strumento della visita fiscale, passando le competenze dalle Asl all’Inps, come polo unico per i controlli.

7 mila procedimenti aperti
Quel che arriverà la prossima settimana è invece un intervento preliminare che mira a rivedere il procedimento disciplinare, che come massima sanzione prevede il licenziamento. La delega da cui dovrebbe discendere il decreto attuativo detta le linee guida, prevedendo di «accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione» il procedimento. Oggi l’iter dura in media più di cento giorni e non sempre l’azione disciplinare viene portata a termine: su sette mila procedimenti aperti ogni anno quelli che portano all’interruzione del rapporto di lavoro sono poco più di 200, di cui un centinaio per assenteismo.

La reazione dei sindacati
I sindacati però già storcono il naso, il segretario della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, tra i promotori del ricorso alla Consulta sul blocco contrattuale, sottolinea: «vogliamo ricordare al Governo che le norme già esistono e che sono già concrete e certe». Intanto dall’Inps fanno sapere di essere pronti a prendersi in carico anche i controlli sulle assenze per malattia degli statali. A palazzo Vidoni è stato istituito un tavolo tecnico per le valutazioni sia sui contenuti normativi che sulle risorse finanziarie da trasferire all’Istituto, che nel frattempo non è stato a guadare, tanto da avere avviato le attività amministrativo-tecniche necessarie per la gestione in via esclusiva dei controlli.

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