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Pescara, 23/11/2024
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18/01/2016
Il Centro
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Maltempo: Chieti, Lanciano, Vasto e San Salvo le città principali. Di Primio decide di chiudere le scuole. Niente lezioni anche in altri 13 Comuni tra cui spiccano Ortona, Guardiagrele, Ripa, Bucchianico, Tollo, Crecchio e Ari
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CHIETI Il sindaco Umberto Di Primio chiude le scuole. La decisione è stata presa molto tardi, dopo le 23 e dopo che la comandante della Polizia municipale ha perlustrato attentamente la viabilità cittadina soprattutto nei pressi degli istituti scolastici. E dopo un mini ferendum condotto via facebook in cui Di Primio, postando le foto di tre scuole teatine, ha chiesto ai cittadini cosa fare. In pochi minuti alla sua domanda hanno risposto in centinaia, soprattutto studenti che votavano, manco a dirlo, per restare a casa. Nel circondario, invece, niente lezioni a Ortona, Guardiagrele, Ripa Teatina, Ari, Vacri, Bucchianico, Casacanditella, San Martino sulla Marrucina, Filetto, Tollo, Miglianico, Crecchio e Giuliano Teatino. A Guardiagrele il sindaco Simone Dal Pozzo è stato il primo a firmare il provvedimento: «La viabilità è ok. Il piano neve funziona! In ogni caso», ha detto Dal Pozzo, «scuole chiuse per prevenire possibili disagi evitando di decidere all'ultimo momento». Il primo cittadino di Vacri, Piergiuseppe Mammarella, si è detto invece preoccupato soprattutto per la viabilità periferica compromessa non solo dalla presenza della neve quanto soprattutto da quella del ghiaccio. Tra i Comuni che hanno deciso che oggi le aule potranno accogliere normalmente gli studenti ci sono anche tre centri montani come Roccamontepiano, Rapino e Pretoro. «A Rapino il piano neve sta funzionando alla perfezione, non c’è alcun bisogno di far restare gli studenti a casa», ha detto il sindaco Rocco Micucci, «i centri di montagna come il nostro sono abituati alla neve». «Per ora non abbiamo deciso di firmare l’ordinanza», ha spiegato il sindaco di Roccamontepiano, Orlando Donatucci, «ma se nella notte la situazione dovesse notevolmente peggiorare potremmo anche firmarne una d’urgenza all’alba»
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