PESCARA Sprint finale dell'Abruzzo, che al “novantesimo minuto” utilizza i fondi europei della programmazione 2007-2013, nell'ambito della quale gli interventi e i pagamenti andavano effettuati entro la fine dello scorso anno. E' stato così per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) – che ha per priorità innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle Pmi ed economia a basse emissioni di carbonio –, per il Fondo sociale europeo (Fse) – che ha per obiettivo l'occupazione, e per il Fondo europeo agricolo – e per lo sviluppo rurale (Feasr) – finalizzato a migliorare la competitività del settore agricolo e forestale, l’ambiente e il paesaggio, la qualità della vita nelle zone rurali. Le attività portate avanti fino allo scorso 31 dicembre consentono all'Abruzzo di migliorare la propria posizione nella graduatoria nazionale. Uno studio pubblicato di recente sul Sole 24 Ore, curato dall'Osservatorio Il Sole 24 - Gruppo Clas su dati Ragioneria generale dello Stato e Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica –, collocava infatti la Regione al diciannovesimo posto della classifica nazionale per quanto riguarda il Fondo sociale europeo e al decimo per il Fondo europeo di sviluppo regionale. In particolare, per l'Fse, secondo i dati del quotidiano economico, l'Abruzzo, inserito tra le undici regioni "in ritardo", fa registrare una distanza dal target di spesa del 15,6% (con il 20,7% della spesa ancora da certificare), cifra che scende al 6,4% nel caso del Fesr (17% di spesa ancora da certificare), per cui rientra tra le 12 regioni "in ritardo". Per il Fondo sociale, in testa alla classifica, ci sono l'Emilia Romagna, la Provincia autonoma di Trento, il Veneto e la Campania, mentre chiudono la graduatoria, subito dopo l'Abruzzo, la Lombardia e la Sicilia. Per il Fondo di sviluppo regionale in testa ci sono Puglia, Friuli Venezia Giulia e Liguria, mentre agli ultimi posto Sicilia, Calabria e Veneto. Con i dati delle attività condotte in fretta e furia negli ultimi due mesi, però, la situazione, per l'Abruzzo, dovrebbe migliorare, perché le cifre che Il Sole 24 Ore ha confrontato con gli obiettivi fissati dal governo per non perdere risorse sono aggiornate al 31 ottobre scorso. Gli interventi e i pagamenti, infatti, dovevano essere effettuati entro il 31 dicembre, ma c'è ancora tempo per la certificazione e per la rendicontazione delle attività. «C'è stato un vero e proprio colpo di reni negli ultimi due mesi del 2015», sottolinea il direttore del Dipartimento della Presidenza e rapporti con l’Europa della Regione, Giovanni Savini, «perché abbiamo recuperato liquidità prima bloccata. Per il Fesr, l'Abruzzo, su un programma da 308 milioni di euro, presenterà una rendicontazione per 325 milioni, con un piccolo surplus che rappresenta un margine di sicurezza. Gli uffici e le strutture hanno lavorato instancabilmente, anche di sabato e di domenica, e per la prima volta l'Abruzzo userà fino all'ultimo centesimo del Fesr». Anche per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, spiegano alla Regione, «le risorse del Programma, ammontanti a circa 276 milioni di euro, sono state impegnate al 100%. «Nel corso del 2015 sono state affidate ulteriori risorse provenienti da economie disimpegnate negli anni precedenti e conseguentemente sono state affidate attività per circa 24 milioni, che hanno prodotto, in massima parte la spesa a fine 2015, ma la cui certificazione avverrà nel 2016». Idem per il Fondo europeo agricolo e per lo sviluppo rurale: «Se a giugno 2014, quando ci siamo insediati», spiega l'assessore all'Agricoltura, Dino Pepe, «eravamo al 60%, al 31 dicembre 2015 siamo arrivati quasi al 99% di spesa delle risorse disponibili, azzerando quasi totalmente il disimpegno. Un risultato eccezionale, al di sopra della media italiana (97,7%). Abbiamo recuperato molto, grazie a scelte strategiche: nuovi bandi, tra cui quello sul biologico, indennità compensativa, investimenti sulla banda larga ed azioni sul sistema del credito. Il 2015», conclude l'assessore, «si è chiuso per l'Abruzzo con un risultato molto positivo».