La segretaria Cgil: "Le leggi per licenziare i fannulloni ci sono già, perché non funzionano?" Nella Carta di 97 articoli un disegno di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto del Lavoratori. Poi il sindacato chiederà il mandato per un referendum abrogativo di quella parte di legislazione vigente in contrasto con la nuova normativa.
ROMA - "Il senso" della Carta dei diritti dei lavoratori proposta dalla Cgil" non è fare un referendum abrogativo del jobs act. Questa è la nostra proposta, poi possiamo anche pensare alla singola abrogazione di norme, ma la pura abrogazione non determinerebbe quel risultato che noi vogliamo e che è la ridefinizione delle tutele universali e dei diritti". Lo dice la leader della Cgil, Susanna Camusso.
La segretaria del sindacato spiega: "Ci proponiamo un intervento molto più radicale che non l'ultima legge del governo, non crediamo sia utile essere schiacciati su polemiche dell'ultimo periodo, ma vogliamo dare alla proposta un senso più generale e complessivo", e questo riguarda diverse leggi.
Legge per licenziare fannulloni c'è già. A proposito dell'impegno de presidente del Consiglio Matteo Renzi a licenziare i 'fannulloni' del pubblico impiego, "le regole per licenziare i cosiddetti fannulloni - ha precisato la segretaria Cgil - ci sono già: mi piacerebbe che il governo dicesse perché non funzionano". Sennò, è una campagna, si chiama propaganda". Il segretario generale della Cgil vede il rischio di "inventare una campagna che faccia sembrare che i 3 milioni di lavoratori del pubblico impiego siano tutti nulla facenti, dei truffatori dello Stato: così si fa del male".
"A fronte dello sforzo di aumentare i contratti a tempo indeterminato, sono esplosi i voucher, così come è difficile trovare un apprendistato che abbia reali finalità formative", ha spiegato Camusso.
A Camusso è stato chiesto se i fannulloni vadano puniti. "Lo abbiamo detto in tutte le salse - ha sottolineato - lo abbiamo detto per Roma la prima volta, lo abbiamo detto per San Remo, lo abbiamo detto ancora per Roma", riferendosi ai vari casi emersi negli ultimi mesi. "Così come ho detto con altrettanta nettezza che se in un Comune il 50% delle persone non va a lavorare, è un problema in più".
Sulla stessa linea il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che partecipa al direttivo dei metalmeccanici Cgil piemontesi. ""Di cosa stiamo parlando? Sonotutte balle. Licenziare gli assenteisti è già previsto dai contratti. Il sindacato non ha mai difeso chi ruba e chi non lavora".
La Cgil avvia da oggi una grande consultazione tra i lavoratori sul testo del disegno di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. La Cgil propone infatti di rendere legge una "Carta dei diritti universali del lavoro" che sostituisca le attuali normative sul lavoro. Si tratta di 97 articoli che si occupano del lavoro subordinato, del lavoro precario, del lavoro autonomo.
La "Carta dei diritti universali del lavoro", secondo Camusso, "riporta il tema lavoro al centro con le condizioni concrete del lavoratore, di fronte a una legislazione che riduce diritti e tutele in nome del futuro. Noi non abbiamo ragionato al passato, su come eravamo, ma abbiamo guardato al futuro, immaginando come sarà il lavoro e come le persone avranno i diritti". La Carta, ha sottolineato laa segretaria generale della Cgil, "si applica a tutti i lavoratori, precari, non precari, autonomi perché ogni persona che lavora deve avere dei diritti che non dipendono dalla tipologia contrattuale, ma dal lavoro in quanto tale. È una grande sfida di ricostruzione del lavoro invece che di riduzione".
La segretaria ritiene che sia utile rimettere mano alla normativa del diritto del lavoro anche perché lo "Statuto del lavoro" risale al 1970 e guarda solo a un pezzo del mondo dei lavoratori, mentre da allora le tipologie delle categorie professionali sono cambiate.
Ecco la premessa della Carta. "La Cgil ha promosso in questi anni campagne di mobilitazione e contrasto nei confronti di tutte le leggi e provvedimenti che, ispirate al neoliberismo, hanno deregolato il mercato del lavoro e hanno deteriorato e spesso cancellato i diritti della persone che lavorano".
Lavoro decente e compenso equo. La Carta del lavoro è composta da 97 articoli, tra questi, l'articolo 3 recita: "Il lavoro non deve essere degradante e deve consentire al lavoratore una vita libera e dignitosa".
E l'articolo 5: "Ogni prestazione di lavoro deve essere compensata in modo equo, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro svolto".
L'ipotesi referendum, però, resta. Ora la Cgil chiederà il consenso alla proposta per farla diventare legge di iniziativa popolare. Al tempo stesso chiederà un mandato ai lavoratori e agli iscritti affinchè il sindacato si faccia promotore di un eventuale referendum abrogativo di parte della legislazione vigente che contrasta con la Carta.
I QUESITI. IL DOCUMENTO
Ecco il testo dei quesiti che sarà oggetto della consultazione tra iscritti e lavoratori.
"Condividi obiettivi e indirizzi della proposta presentata dalla Cigl del Ddl 'Carta dei diritti universali del lavoro ovvero nuovo Statuto di tutte le lavoratrici e lavoratori?"
"Condividi la possibilità di sostenere in via eccezionale e straordinaria la proposta di legge con specifici quesiti referendari, e dai mandato al Direttivo Nazionale della Cgil di elaborarli, definendoli con propria proposta autonoma in considerazione del carattere universale e di rango costituzionale della proposta stessa che inerisce ai dirtti generali e fondamentali riferiti al lavoro?"