PESCARA Neve poca, polemiche molte. I fiocchi caduti tra domenica sera e ieri mattina a Pescara e dintorni hanno fatto scivolare pericolosamente quei sindaci che hanno dato disposizione solo ieri mattina di chiudere le scuole, creando una marea di disagi e attirandosi critiche a palate. Sul Comune di Pescara si è scatenata una bufera perché il sindaco Marco Alessandrini ha comunicato la sua decisione alle 7, via Facebook, mentre fino a domenica sera il primo cittadino assicurava che non c'era alcuna ordinanza per mantenere le scuole chiuse e che una comunicazione in senso contrario sarebbe stata «tempestiva». E invece ieri mattina i genitori, gli alunni e il personale scolastico si sono trovati spiazzati di fronte alla scelta del Comune di far restare tutti a casa, perché molti erano già usciti per raggiungere la propria scuola. E in particolare hanno dovuto fare i conti con questa decisione improvvisa tantissimi pendolari, costretti a mettersi in macchina, sul treno o su un bus all’alba. Molti sono anche arrivati a destinazione e hanno trovato le scuole chiuse, altri hanno saputo solo mentre erano in viaggio che non era necessario raggiungere Pescara e altri ancora si sono trovati improvvisamente in difficoltà perché, dovendo lavorare, non sapevano dove lasciare i figli. Inevitabili, quindi, le contestazioni sulla scarsa tempestività del Comune, piovute pubblicamente su Facebook non solo da Pescara ma anche da altri comuni e perfino dagli studenti di Foggia, che pensavano di avere lezione. Ai tanti che chiedevano di avere notizie e sollecitavano uno stop anche per oggi, la risposta è arrivata verso le 18, quando il Comune ha annunciato che le lezioni sarebbero riprese. Il Comune si è difeso spiegando che fino a ieri mattina non c’erano le condizioni per chiudere le scuole mentre «dalle 4 in poi è arrivata una perturbazione non prevista», ha detto l’assessore alla Protezione civile Enzo Del Vecchio. In realtà da domenica sera e per le «9- 12 ore successive» era previsto eccome «il persistere delle nevicate in Abruzzo» e sul mare, come recita il provvedimento del sindaco che parla del rischio ghiaccio. Ordinanza last minute anche per il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, che ha chiuso le scuole all’ultimo momento nonostante le difficoltà fossero evidenti già domenica. Su Facebook Luciani aveva assicurato che una decisione sarebbe arrivata entro le 23 di domenica e invece l’annuncio c’è stato ieri, alle 6, per «un peggioramento delle condizioni» meteo. Una volta registrata la polemica il sindaco ha fatto sapere di ritenerla «poco costruttiva, dal momento che ho tempestivamente avvisato le dirigenti scolastiche, che a loro volta hanno avvisato il personale e, a cascata, i genitori. Per quel che ci risulta», ha detto sempre Luciani, «non si sono verificati disagi perché l'informazione è passata. Affidarsi alle previsioni è difficile per chi deve decidere e lo conferma il fatto che il fenomeno è stato diverso in località vicine, come Pescara e Montesilvano». Il sindaco è tranquillo anche sul suo impegno perché ieri si è alzato alle 5 «per monitorare la situazione e alle 5.30 i mezzi per liberare le strade erano in azione». Oggi, poi, scuole aperte, ha annunciato Luciani per tempo. Nessun allarme a Montesilvano e Spoltore, dove le lezioni sono state regolari: piccoli disagi solo a Montesilvano Colle, dove due spazzaneve hanno liberato via D’Agnese e via Colle Portone. Non sono mancate le polemiche nemmeno a San Giovanni Teatino dove il sindaco Luciano Marinucci ha lasciato le scuole aperte nonostante la nevicata, che però non ha creato grossi disagi. Sul suo profilo Facebook il primo cittadino ha spiegato le ragioni della decisione di non interrompere le lezioni: «Il nostro Comune ha il plesso scolastico più grande d'Abruzzo e siccome ci sono moltissime famiglie con impegni di lavoro, trovando le scuole chiuse avrebbero subito un enorme disagio. Dovendo scegliere tra un lavoro maggiore per la mia amministrazione per tenere le scuole aperte e una soluzione salomonica e non operativa per chiuderle, ho preferito la prima opzione». Massima operatività anche per Marinucci che ha aiutato personalmente gli addetti alla pulizia delle strade.
La rabbia dei genitori: costretti a riprendere di corsa i nostri figli. Beffati gli studenti in arrivo sui bus dall’entroterra pescarese.
PESCARA A raccontare le difficoltà provocate dall’ordinanza del sindaco Alessandrini, annunciata solo alle 7 di ieri, sono principalmente studenti e genitori. «Speriamo che non si verifichi più un fatto del genere», ha commentato Saverio Gileno del Collettivo studentesco di Pescara, alunno del liceo Classico. «Molti pendolari hanno riscontrato disagi», dice facendo riferimento a chi arrivava in città, ad esempio, da Loreto Aprutino, Penne, Scafa e altri comuni limitrofi. Quando il Comune ha dato notizia della chiusura delle scuole questi studenti «erano già partiti e sono anche arrivati a Pescara, trovando gli istituti chiusi. Stessa situazione anche per una trentina di convittori dell’istituto professionale “De Cecco”, che fortunatamente sono stati accolti dalla scuola», racconta sempre Gileno. Un gruppo proveniente da Lettomanoppello, aggiunge il rappresentante del Collettivo, «era partito ed è stato costretto a scendere a metà tragitto, rimanendo a piedi». Tra le mamme che si sono lagnate c’è anche Maria Assunta Di Maria. «I miei due figli sono andati presto a prendere il pullman a Manoppello per recarsi a scuola a Pescara. Quando erano per strada abbiamo saputo dell'ordinanza per cui sono scesi alla prima fermata e noi genitori, con le macchine, siamo dovuti andare a recuperarli. Ora io chiedo se una cosa del genere è possibile. Il sindaco deve sapere che la stragrande maggioranza degli alunni delle scuole di Pescara arriva dai comuni vicini, molti si alzano prima delle 6. L'ordinanza di chiusura va fatta presto o, ancora meglio, la sera prima». Di Maria racconta anche di una ragazzina che «è caduta rovinosamente sul ghiaccio per andare a prendere il pullman. Per cosa, in fin dei conti? Per scendere dopo 10 minuti e tornarsene a casa». Questa mamma conclude dicendo: «Grazie mille sindaco». «Complimenti per la tempestività», ha aggiunto un’altra mamma approfittando del dialogo con il sindaco attivato su Facebook. «Mia figlia, pendolare, lo ha saputo che era già sul bus e le è andata bene perché è potuta andare a casa di amici, e lì rimarrà». «La nostra scuola era aperta dalle 7, in via Tirino», spiega la presidente dell’istituto alberghiero Alesssandra Di Pietro. «Quando si sono presentati i giovani che hanno una sistemazione nel convitto e che partono da Foggia alle 5, abbiamo consentito loro l’ingresso a partire dalle 14.30, anche se non abbiamo potuto garantire il pranzo. E nel momento in cui abbiamo saputo della decisione di sospendere le lezioni, ho fatto chiudere la scuola», prosegue la preside. In molti, ieri sera, hanno suggerito di lasciare le scuole chiuse anche oggi, per evitare pericoli legati al ghiaccio. «L’importante», si è augurato qualcuno, «è che non esca di nuovo l’ordinanza alle 7, quando sono sveglia da un’ora».