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Data: 20/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, guerra agli assenteisti: 39 licenziamenti

Una linea dura, quella avviata dall’Atac, contro i furbetti e i dipendenti che, utilizzando gli stratagemmi più fantasiosi, si assentano dal posto di lavoro senza giusta causa e che in due anni ha già portato dei risultati, se non ottimali, quantomeno soddisfacenti. Un aumento dei controlli sul lavoro dei dipendenti che, nel biennio 2014-2015, ha decretato l’avvio di oltre quattromila provvedimenti disciplinari e 39 licenziamenti.
Non solo, scende - e di molto - la percentuale sull’assenteismo di autisti, controllori e impiegati. Al netto dei disservizi che scandiscono il trasporto pubblico romano, con cui ogni giorno i pendolari fanno i conti, l’Atac pubblica i suoi, di conti, dimostrando come, a partire dal 2014, la nuova stagione anti-furbetti stia dando i primi risultati.
LE CIFRE

Su un montante di circa dodicimila dipendenti dal 2014 ad oggi sono stati autorizzati circa 2.200 provvedimenti l’anno. In totale si parla di 4.396 verifiche avviate in ottemperanza a quanto riportato dallo statuto dei lavoratori e in particolare alla legge 300 del 20 maggio 1970. Tra le conseguenze più nette dei provvedimenti disciplinari intrapresi dalla dirigenza e conclusi ci sono i licenziamenti di 32 dipendenti a cui se ne aggiungono altri 7 adottati alla luce della disciplina legale e contrattuale per circostanze legate a malattia o a scarso rendimento. C’è poi il capitolo sull’abbattimento dell’assenteismo: la diminuzione è stata di circa il 35% mentre l’allontanamento dal posto di lavoro per malattia si è fermato a un 4 per cento, una percentuale - fa sapere l’azienda - allineata a quella di altre società private. A guidare l’avvio delle azioni disciplinari, l’obiettivo di contrastare quelle criticità che impattano in via immediata e diretta sulla regolarità del servizio reso alla cittadinanza.
GLI ESCAMOTAGE

Degli oltre quattromila provvedimenti avviati la maggior parte ha riguardato la mancata timbratura da parte di autisti e dipendenti, l’abuso dei permessi, come i congedi parentali o quelli per la legge 104. Ancora le assenze ingiustificate o l’allontanamento dal servizio durante i turni di lavoro fino all’alterazione dei documenti e all’appropriazione indebita di beni e denaro.

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