PESCARA Forse non se l’aspettava. Ma la reazione del presidente della regione Luciano D’Alfonso al via libera al referendum anti trivelle non sembra di resa: «Accolgo con grande rispetto la decisione della Consulta sul referendum residuale. Questa circostanza non modifica le strategie della Giunta che presiedo la quale, è bene ricordarlo, è stata tra le prime a promuovere il ricorso all'iniziativa referendaria per contrastare l'arrivo di Ombrina». «Accolgo positivamente», aggiunge D’Alfonso, « la notizia secondo la quale il Governo ha in preparazione un intervento normativo sulla durata delle trivellazioni, a dimostrazione del fatto che la linea del dialogo è quella giusta. Domani (oggi per chi legge, ndr.) sarò a Palazzo Chigi dal sottosegretario Claudio De Vincenti per ottenere risultati fattivi nella tutela del mare blu e delle isole Tremiti». A schierarsi apertamente contro il referendum è il deputato abruzzese di Ncd-Ap, Paolo Tancredi: «Il referendum approvato riguarda la durata delle autorizzazioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già rilasciate entro le 12 miglia e quindi in acque nazionali. Dal momento che si tratta di investimenti già avviati, cercheremo di far capire agli italiani che è assurdo farli saltare perché verrebbero meno anche migliaia di posti di lavoro». «Ad ogni modo» conclude l'esponente di Ap «è assurdo precludersi in maniera così ciecamente ideologica e pregiudiziale la possibilità di investire nelle nostre risorse naturali che porterebbero non solo nuovi investimenti, anche esteri, ma soprattutto nuovi posti di lavoro. Noi facciamo industria nel pieno rispetto dell'ambiente».