PESCARA Sindacati e associazioni scendono in piazza contro i tagli all’assistenza domiciliare praticati dall’amministrazione comunale. Lo Spi e la Funzione pubblica Cgil hanno organizzato per questa mattina, alle 10,30, una manifestazione davanti al Comune per contestare la scelta della giunta di lasciare senza assistenza 56 malati e con un servizio ridotto altri 87. Alla protesta parteciperanno anche il Sicel (sindacato italiano confederazione europea del lavoro), l’associazione Carrozzine determinate, Rifondazione comunista e il consigliere della Lista Tedoro Massimiliano Pignoli. Le parole dell’assessore alle politiche sociali Giuliano Diodati, pronunciate lunedì scorso in una conferenza stampa, non sono quindi servite a placare le contestazioni. L’assessore ha assicurato di aver già ripristinato i fondi tagliati alla fine dell’anno scorso e ha annunciato che il servizio di assistenza domiciliare dovrebbe tornare quasi alla normalità entro il prossimo febbraio. Ma la Cgil è scettica. «Apprendiamo con un certo disappunto», si legge in una nota firmata da Cgil, sindacato pensionati e Funzione pubblica, «dalle parole pronunciate dall’assessore che la sospensione dell’assistenza a persone disabili e non autosufficienti è dovuta ad un “tecnicismo di tipo amministrativo” e non già a una mancanza di risorse finanziarie che sarebbero state ripristinate nel mese di dicembre. La condizione di disagio di decine di famiglie in difficoltà è legata a problemi di “tecnicismo amministrativo”. Non sappiamo se considerare più grave l’incapacità a reperire risorse per l’assistenza, o l’incapacità, l’inefficienza di “tipo amministrativo”, soprattutto se chi ne fa le spese sono persone in grave difficoltà». Critica è anche la segretaria del Sicel, nonché operatrice assistenziale, Diana Mastrodicasa. «A giorni il Comune dovrebbe aggiudicare la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare», ha affermato la sindacalista, «in passato era accaduto che il servizio fosse affidato a ditte che non avevano i requisiti per ottenere l’appalto. Ci sono operatrici che devono ancora ricevere dopo anni gli stipendi dalle imprese. Ora, non vorremmo che accadesse lo stesso». «A Pescara», ha invece fatto notare il presidente di Carrozzine determinate Claudio Ferrante, «negli ultimi tre anni abbiamo assistito al dimezzamento delle ore di assistenza. Non riusciamo a capire perché sono sempre più spesso privi dei fondi per le categorie più deboli, mentre per i politici i soldi ci sono sempre»