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Pescara, 23/11/2024
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Data: 28/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cultura, la rimozione di Zappacosta tra delibere, misteri e carte bollate

PESCARA «Non posso rilasciare dichiarazioni, adesso sono dal mio avvocato». A far cosa, dottor Zappacosta? «A tutelare ciò che è scritto nel mio contratto di lavoro ». Dunque è vero che sarebbe stato rimosso dall'incarico di responsabile del dipartimento Cultura della Regione? «C'è solo un atto del dirigente delle Risorse umane che fa riferimento a una delibera di Giunta, la numero 17 del 19 gennaio. E' pubblica, potete andare a cercarla». E cosa c'è scritto nella delibera? «Non fa il mio nome ma si riferisce alla mia attività. Quindi mi riguarda personalmente ». Per giungere in fretta alla soluzione del rebus, non resta che andare a cercarla la famosa delibera del 17 gennaio, con cui il governatore Luciano D'Alfonso si libera in effetti del suo dirigente scomodo, Giancarlo Zappacosta, senza mai citarlo. Si tratta dell'atto di giunta (assenti gli assessori Sclocco e Paolucci) con cui l'esecutivo regionale conferisce l'incarico di direttore generale del dipartimento Infrastrutture, Trasporti. Mobilità,Reti e Logistica alla dottoressa Maria Antonietta Picardi. Fatto già noto e pubblicizzato in quei giorni. Dello stesso dipartimento faceva però parte anche quello del Turismo e della Cultura, poi sdoppiato e ancora retto fino a ieri da Zappacosta. Fino a ieri, appunto, perché nella delibera del 17 gennaio c'èun altro paragrafo in cui si legge: «Nelle more della definizione della titolarità del dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggi, al direttore generale (la Picardi; ndr) è conferita la reggenza del medesimo dipartimento».
REGGENZA Fatto fuori, dunque, senzamai essere citato e senza aver ricevuto alcun atto di revoca del mandato, a meno che la notifica dell'ufficio Risorse umane, giunta nelle ultime ore a Zappacosta, non si riferisca proprio a questo. Qualcosa che fino a ieri, anche in base alle testimonianze di altri esponenti della giunta regionale, sembrava essere ancora sospesa in attesa di ulteriori chiarimenti. Del resto, la stessa delibera del 17 gennaio parla di «reggenza» del dipartimento Cultura affidato alla dottoressa Picardi. Un incarico pro tempore, dunque, da gestire assieme a quello alle Infrastrutture e ai Trasporti dove non ci sono invece dubbi sulla titolarità del nuovo direttore generale.
TENTARELLI Certo è che Zappacosta è subito passato alle vie legali. I suoi rapporti con D'Alfonso, del resto, non sono mai stati idilliaci. L'ultimo scontro tra i due avrebbe riguardato i fondi da elargire alle associazioni culturali e si sa che D'Alfonso non è tipo da portare alle lunghe le discussioni con i suoi dirigenti. Lo stesso delegato alla Cultura, l'ex pentastellato Leandro Bracco, diceva ieri di non sapere ancora nulla della rimozione di Zappacosta, confermando tuttavia che tra il direttore generale e il governatore ci sono stati spesso motivi di scontro. Dal canto suo D'Alfonso invita a fare riferimento «all'ottimo Tentarelli». Si tratta del direttore del servizio Beni e Attività culturali della Regione (Francesco Tentarelli) al quale potrebbe andare un nuovo e importante incarico. Ma siamo sempre ai rebus da interpretare in assenza di atti chiari e definitivi.

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