SULMONA «Mi permetto di consigliare alla Regione Abruzzo di capire prima cosa vuole fare dei suoi porti, che funzione vuole dargli. Cosa deve essere Pescara, cosa Vasto e Ortona. Al momento esiste una riorganizzazione decisa due settimane fa da una norma del Consiglio dei Ministri e che include i porti abruzzesi nell'Autorità di Ancona: la norma ha una sua logica e una sua coerenza, perché copre un tratto di Adriatico di seicento chilometri di costa che vada Ancona a Bari». Il vice ministro Riccardo Nencini, ieri in visita a Sulmona, non condivide la richiesta avanzata dal presidente Luciano D'Alfonso di inserire i porti abruzzesi nell'Autorità di Civitavecchia. «D'Alfonso avrà le sue ragioni, se ne può discutere -aggiunge il vice ministro-ma bisogna tenere in considerazione anche che il porto di Civitavecchia è un porto principalmente crocieristico e bisogna capire in quale modo può cooperare con quelli abruzzesi». Nencini ricorda gli interventi fatti per il dragaggio di Pescara (3,5 milioni di euro appena stanziati), un porto con evidenti problemi di attracco per le grandi navi.