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Pescara, 23/11/2024
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30/01/2016
Il Centro
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Nuova autostrada Pescara-Roma. Si muove il fronte del no, e c’è chi dice: discutiamone. Contrari i sindaci di Popoli, Pratola e la senatrice Pezzopane. De Santis (Idv): si possono studiare soluzioni positive |
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PESCARA Non sarà una passeggiata. I sindaci sono già sul piede di guerra contro il progetto della nuova autostrada Pescara-Roma firmata dal gruppo Toto. Nei giorni scorsi il sindaco di Pratola e presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio De Crescentiis, ha dichiarato «inaccettabile che l'avvicinamento di 10minuti tra Roma e Pescara passi come un carro armato su un ambiente che dobbiamo preservare e sulle speranze di intere comunità della Valle Peligna e dell'Alto Sangro». Il sindaco di Popoli Concezio Galli ha espresso «netta contrarietà» all'ipotesi del nuovo tracciato per il tratto che attraverserebbe il territorio ricadente nella Riserva naturale guidata “Sorgenti del Pescara”. E ha chiesto al presidente della giunta regionale ed all'assessore all'Ambiente di tener conto che le aree in questione siano interdette alla realizzazione dell'opera. Come spiega il presidente del Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio, la nuova bretella andrebbe «a incidere proprio sull'area delle sorgenti del Pescara, una riserva regionale di importanza strategica per la natura in Abruzzo». Per la senatrice Pd Stefania Pezzopane «le autostrade abruzzesi sembrano non avere pace. Dopo l'esorbitante aumento delle tariffe nel 2016, il ministero dei Trasporti ci ha appena rassicurato, come avevamo richiesto, che le agevolazioni e gli sconti per i pendolari verranno prorogati fino a dicembre, ecco che spunta un tunnel che eliminerebbe le uscite di Pescina, Cocullo e Pratola-Sulmona, cosa che significherebbe decretare la morte per isolamento della valle Peligna e delle zone interne». Più possibilista il segretario regionale dell’Italia dei Valori Lelio De Santis che chiede che il progetto venga esaminato in Consiglio regionale e consiglio provinciale dell’Aquila. Per De Santis il nuovo tratto autostradale dovrebbe essere «non sostitutivo ma aggiuntivo a quella esistente». In questo modo, dice, si otterrebbero tre obiettivi: «Si otterrebbero i seguenti obiettivi: 1) ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza Roma-Pescara; 2)continuare ad assicurare doverosamente il collegamento della Valle Peligna con Pescara e Roma, così come avviene ora; 3)rivitalizzare un territorio marginale ed abbandonato, come quello della Valle Subequana, danneggiato in modo irreparabile dalla scelta del tracciato attuale, deciso in luogo dell'idea progettuale originaria che prevedeva proprio il passagio dell'autostrada lungo l'asse Celano-Cerchio-Valle Subequana- Bussi. Il peso politico e le pressioni dei rappresentanti delle Istituzioni della Valle Peligna influirono e condizionarono le decisioni dell'epoca», dice De Santis, «oggi c'è da augurarsi che prevalga una valutazione politica complessiva, che guardi alle ragioni del territorio regionale intero e non solo alle sollecitazioni delle singole aree geografiche».
Variante di Valico. Effetto Roncobilaccio: niente auto, via il lavoro
PESCARA Roncobilaccio è un nome noto a chi segue le notizie del traffico in radio. Dal 23 dicembre scorso con l’inaugurazione della variante di valico appenninico da Bologna a Prato (l’opera è stata realizzata proprio dal gruppo Toto) l’area di servizio Roncobilaccio Ovest è deserta. Quello che temono i sindaci abruzzesi che si oppongono al progetto di Toto sulla a24 e a25 è proprio l’effetto Roncobilaccio. «Verso le 13 del 23 dicembre, il giorno della cerimonia con Renzi, il locale era pieno di gente, ma nel giro di un’ora non cera più nessuno», dicono nell’area di servizio. La vecchia A1, con le sue discese ripide e le sue curve ora è tranquilla da quando la variante le ha sottratto buona parte del traffico fra Rioveggio e Barberino: la stima di Autostrade per l’Italia è che il 75% del traffico complessivo e il 95% dei camion siano passati sul nuovo tracciato. Per Roncobilaccio e dintorni, dove autostrada è sempre stato sinonimo di lavoro, il dramma è reale, anche se è presto per tirare conclusioni. I dipendenti dell’area di servizio sono molto allarmati, anche perché Aglio Ovest è stata chiusa e 15 persone sono andate a casa. Il sindacato Filcams Cgil, ha chiesto e ottenuto l’apertura di un tavolo di crisi a Bologna con i gestori delle aree di servizio, Autostrade e l’assessore regionale alle attività produttive. e fornisce i numeri dei lavoratori a rischio: 30 a Roncobilaccio, altri 16 nei due distributori di carburante e 19 nel ristorante sulla carreggiata opposta. Qualcuno prova a vedere il lato positivo e avanza la proposta di ribattezzare il tratot di A1 abbandonata “la panoramica”, per attirare turisti.
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