CASTELGUIDONE Il destino dei piccoli Comuni è sempre più a rischio. In molti paesi è ripresa l’emigrazione. Fra le cause, la mancanza di servizi. Quello che accade a Castelguidone è emblematico. Da lunedì sera il piccolo centro dell’Alto Vastese è rimasto senza trasporto pubblico perché le condizioni piuttosto critiche delle strade, comunale e provinciale, devastate dalle frane, non consentono il passaggio dell’autobus di linea. Così la Regione ha deciso lo stop ai bus di linea. Da qualche giorno studenti e lavoratori devono usare le auto private o mezzi di fortuna. In attesa dei lavori di ripristino della Provinciale 198, che saranno affidati entro metà marzo. «Istituiamo un servizio navetta temporaneo per far fronte all’emergenza», sollecita il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, «la volontà di trovare una soluzione rapida al disagio che i cittadini di Castelguidone stanno vivendo a seguito del provvedimento di interruzione del trasporto pubblico, mi ha spinto ad inoltrare una nota al governatore Luciano D’Alfonso, con la quale ho chiesto di valutare la possibilità di istituire temporaneamente, per il solo periodo emergenziale, un servizio navetta per tutti i lavoratori e studenti del Comune. Pur comprendendo le tempistiche connesse alla necessità di dare evidenza pubblica per la scelta del soggetto giuridico cui affidare questo servizio temporaneo», precisa l’esponente pentastellato, «credo che questa sia la soluzione più efficace e meno costosa al problema, tenuto anche conto del fatto che alcuni operatori del settore presenti nella provincia di Chieti potrebbero presentare offerte vantaggiose, dal momento che qualcuno fra loro svolge già per conto della Regione il servizio di trasporto pubblico locale. La speranza», conclude Smargiassi, «è quindi che si arrivi, magari con l’aiuto di tutti, ad una rapida soluzione del problema. Per il Movimento 5 Stelle è necessario che nessuno resti indietro anche nella quotidianità, l’impegno anche dai banchi dell’opposizione è in questa direzione».