PENNE A due mesi dalle prime segnalazioni, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari torna a denunciare una situazione drammatica all’interno dell’azienda di trasporto Tua. In particolare, il deposito di Penne che, a suo dire, continua ad essere degradato e sporco. Ma il consigliere esprime preoccupazione anche per i mezzi pubblici, alcuni dei quali sarebbero in servizio con le spie di emergenza accese, perché non verrebbero riparati. «Ho incontrato più volte i vertici dell’azienda di trasporto pubblico Tua e gli ho segnalato tutto ciò che non andava», spiega l’esponente dei 5 Stelle, «ma solo un paio di cose sono cambiate, la reinternalizzazione del servizio gomme, prima affidato all’esterno e il ripristino del servizio di rimozione dei mezzi non funzionanti». Da qui, un elenco di cose che non vanno, secondo Pettinari. Al primo posto nella lista, la carenza di sicurezza del deposito di Penne che sarebbe fatiscente. Nelle foto fornite dal consigliere, alcune delle quali pubblicate qui a fianco, si vedono una scrivania vecchia malandata, pavimenti sporchi, un bagno inutilizzabile, porte dell’uscita di emergenza bloccate dai mezzi in sosta. Segnalazioni del genere erano state fatte anche due mesi fa dal consigliere, ma a suo dire sarebbero rimaste inascoltate. Pettinari esprime preoccupazione anche per le condizioni dei mezzi pubblici. «Gli autobus», dice, «viaggiano con le spie luminose di emergenza accese sui quadri comandi. Credo che ci sia un difetto di comunicazione con il capo officina. Potrebbero utilizzare gli amministrativi in esubero a servizio del capo officina». Altro problema, le emettitrici. Le macchine automatiche per l’acquisto dei biglietti sugli autobus sarebbero spesso fuori uso. «Così», avverte il consigliere, «l’utente sale ed è costretto ad evadere. Ci sono emettitrici che non danno il resto». Poi, le paline luminose alle fermate che dovrebbero indicare l’arrivo dei bus. «Dopo la mia prima segnalazione alcune erano state messe in funzione», sostiene, «adesso sono tutte spente». «Infine», conclude, «le scatole nere che non vengono più installate sui mezzi e la sporcizia sugli autobus».