ABRUZZO. «Non ci sono rischi di nessun genere per l'infrastruttura autostradale che attraversa la Valle Peligna».
Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso è intervenuto così per la prima volta in merito alle novità in serbo dalla società Strada dei Parchi che ha presentato un progetto di rivisitazione del tracciato che escluderebbe la Valle Peligna e Popoli.
«Non ci sarà alcuna diminutio dell'attuale struttura autostradale che interessa Sulmona - ha ribadito D'Alfonso -. Nei prossimi giorni avvierò confronto con i sindaci del territorio per vedere insieme come migliorare l'attuale situazione. Di certo non ci sarà nessun 'di meno', semmai ci sarà un 'di più'».
Eppure secondo il progetto che PrimaDaNoi.it ha potuto visionare la società avrebbe intenzione di inserire una tripletta di tunnel nel tratto da Cerchio fino a Bussi- Popoli.
Il progetto è clamoroso perché, come avevamo svelato nelle scorse settimane, andrebbe a tagliare un “ramo secco” che partendo da Pescina (il casello è in una situazione già precaria, e teoricamente è vietato il transito ai mezzi di oltre 7.5 tonn.) in realtà bypassa, nel tratto abruzzese, Pratola Peligna e quindi Sulmona.
L’attuale tracciato Cerchio Bussi è di circa 45 km che con il progetto di Strada Dei Parchi diventerebbero poco meno di 28.
«Il Governo non dia parere favorevole a un'opera mortificante per la Valle Peligna, dannosa per l'economia di un territorio in crisi economica strutturale e per il suo ambiente», dice invece la senatrice di Fi Paola Pelino sul nuovo progetto del Gruppo Toto. «La solerzia con la quale il sottosegretario ai Trasporti Riccardo Nencini ha palesato ieri l'attenzione del Governo a valutare il progetto del Gruppo Toto, che taglierebbe Sulmona dal nuovo collegamento autostradale Pescara-Roma, è sospetta e indicativa della volontà di guardare con favore a questo schiaffo ad un intero comprensorio».
«Mi opporrò in ogni sede, e faccio un appello soprattutto alla Regione, ai parlamentari che sostengono la maggioranza di Governo, al neo nominato sottosegretario abruzzese, perché non si limitino solo a esprimere una contrarietà a parole ma facciano valere con i fatti una dura contrapposizione a chi vuole isolare definitivamente la Valle Peligna» conclude l'esponente di Forza Italia.
E anche Legambiente è contro i progetti per accorciare di 30 km le A24 e A25, realizzando 7 nuove gallerie.
«Un progetto del tutto inutile, assurdo e devastante, si vuole rendere più veloce un'autostrada invece di programmare il raddoppio dei binari della lentissima ferrovia Roma-Pescara», dicono gli ambientalisti
Oggi si impiegano 2 ore e mezza per compiere il tragitto da Roma a Pescara in automobile, con il treno il viaggio dura più di 4 ore.
«Pensare oggi di poter migliorare la qualità della vita delle persone mandando un'autostrada un po' più dritta è veramente assurdo, inoltre un'idea come questa sarebbe devastante per ecosistemi importanti come quelli dei parchi e delle riserve che attraverserebbero. Tutto ciò è reso ancora più assurdo dal passaggio parallelo all'autostrada di una ferrovia rimasta all'800 nel suo percorso».
Le gallerie previste attraverserebbero in Abruzzo il Parco Regionale del Velino-Sirente e nel Lazio il corridoio ecologico che connette il Parco Regionale dei Lucretili e dei Simbruini.
Parallelamente alla A25, viaggia intanto la Ferrovia Roma-Pescara, un tracciato storico, inaugurato nel 1888, il cui percorso è rimasto completamente identico a quello del diciottesimo secolo, senza alcun miglioramento. Se in macchina passando dall'autostrada si impiegano circa 2 ore e mezza da Roma a Pescara, per effettuare il tragitto di 240 km, in treno da Roma Tiburtina a Pescara Centrale, ci vogliono almeno 4 ore con i treni più veloci del tracciato, con una media inferiore ai 60 km/h.
«Scegliere di puntare al miglioramento di un tracciato autostradale invece che di una ferrovia vetusta e lentissima come la Roma Pescara è quanto di più inutile si possa immaginare – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – ed è per questo che chiediamo con fermezza al Ministero di chiudere immediatamente questa assurda storia, cestinando definitivamente il progetto. Basta grandi opere su tracciati autostradali, sui percorsi interregionali c'è bisogno invece di rilanciare il protagonismo dei tracciati ferroviari, soprattutto quelli come la Roma-Pescara, tagliati fuori dai TAV e il cui percorso è rimasto completamente identico dall'800 ad oggi senza alcun miglioramento del servizio».