L'AQUILA Hanno preso impegni e fatto accordi: dalle piste ciclabili, alle aree di crisi, dalle ferrovie alla terza corsia dell'autostrada, su cui passa anche il futuro della sanità. Ma Marche e Abruzzo restano lontane da un'intesa sulla macroregione, almeno su quella prevista nel progetto Morassut-Ranucci. «Che resta solo un testo di legge, che non avrà seguito», chiarisce il presidente Luciano D'Alfonso. Nell'incontro di ieri a Torre di Palme (Fermo) i presidenti di Marche (Luca Ceriscioli) e Abruzzo hanno preferito dedicarsi sulle cose in comune o meglio da mettere in comune, più che su quelle che rischiano di dividere. Anche se Ceriscioli, proprio oggi ha programmato un incontro importante sulla creazione della macroregione nella confinante Umbria, a cui si legherebbe anche la Toscana. Insomma l'Abruzzo deve cominciare a guardare altrove: al Molise e al Lazio, se ci saranno spazi e soprattutto se quella proposta di legge sulla riorganizzazione delle regioni (da 20 a 12) dovesse davvero andare in porto. «L'Abruzzo sarà legato alle Marche e all'Umbria in una sorta di collegamento ad elle, dove con le Marche divideremo progettualità infrastrutturali». Insomma meglio concentrarsi sulle cose da fare e fattibili: si lavora e si lavorerà, in particolare, sull'area di crisi del Tronto-Tordino e su una regia unitaria in fatto di infrastrutture.
ITER PIU’ CELERI
Organismo ora istituzionalizzato e finalizzato ad accelerare gli iter burocratici e soprattutto la pressione politica perché su ferro e su gomma, a quattro e due ruote, Abruzzo e Marche potenzino i loro collegamenti. C'è la linea ferroviaria adriatica rientrata nel sistema di reti Ten-T e che resta una priorità tanto per D'Alfonso, quanto per Ceriscioli. Ma c'è, soprattutto nelle Marche, il dibattito serrato sulla terza corsia dell'A14 che da Porto Sant'Elpidio dovrebbe estendersi fino a Pedaso e, chissà, fino a Pescara. «Premeremo perché la terza corsia entri in Abruzzo», spiega D'Alfonso. Più collegamenti e più veloci, d'altronde, permetteranno anche di intensificare la condivisione di servizi: le Marche guardano per questo, ad esempio, al rafforzamento dell'ospedale pediatrico Salesi di Ancona che, perché diventi un centro di eccellenza, ha bisogno di un bacino di almeno 4 milioni di abitanti. «Scelte che attraverso il dialogo ad alto livello possono metterci in condizione di realizzare tanti progetti impostati singolarmente come regioni ma che, vissuti insieme, possono dare un buon risultato - ha detto il presidente della Regione Marche -.Come il tema della terza corsia autostradale o il collegamento ferroviario e poi le piste ciclabili per un grande progetto adriatico di mobilità sostenibile. Lo possiamo fare perché condividiamo una visione possibile per progetti e obiettivi». Per le due ruote, quelle senza motore, d'altronde, l'Abruzzo ha già un cantiere aperto: «Questa è l'unica parte d'Italia che può far partire velocemente le autostrade delle biciclette mettendo insieme la capacità di fare della Marche e dell'Abruzzo. Qui c'è anche da esibire il bello e le straordinarie tradizioni» ha detto Luciano D'Alfonso, che non dimentica come il bene prezioso comune è quello che volge ad Est: «Occorre coltivare la dimensione della priorità - ha aggiunto il presidente d'Abruzzo -, così come dobbiamo difendere il mare blu sia dalle piattaforme che dall'inquinamento». Quel mare su cui si gioca anche il futuro dei porti: «Ceriscioli ha condiviso con me l'ipotesi di legare Ortona a Civitavecchia» dice D'Alfonso. Infine la sanità: «Faremo accordi di confine - conclude D'Alfonso - anche loro hanno seri problemi sui punti nascita».