ABRUZZO. Non c’è pace per l’aeroporto d’Abruzzo e per la gestione della Saga degli ultimi anni. Mentre non si è ancora digerito il boccone amarissimo della dipartita futura di Ryanair –messa nella condizione di attuare ritorsioni verso lo Stato italiano- ufficialmente la gestione della Saga (già sanzionata dal ministero) arriva in Commissione europea con due interrogazioni firmate dall’europarlamentare grillina Daniela Aiuto.
Insieme ai colleghi Rosa D'Amato e Dario Tamburrano, lo scorso 26 gennaio, hanno firmato due interrogazioni con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea, interrogazioni che hanno oggetto «finanziamenti illeciti e presunti illeciti rispettivamente all'Aeroporto d'Abruzzo ed al suo gestore Saga».
Lo scopo è di chiedere alla Commissione «se era a conoscenza del comportamento illecito che ha tenuto la Regione e la società Saga, comportamenti, aggravati da una pessima gestione, che hanno portato a quanto sta ora accadendo».
RYANAIR, IL GIGANTE POMPATO CHE RICATTA L’ITALIA
Intanto Ryanair vola via. La società irlandese ha avuto la genialità di predisporre un modello di business originale e incredibilmente remunerativo. Il business è consistito nel contrattare con le pubbliche amministrazione incentivi in cambio di turisti e passeggeri con la promessa di avviare, potenziare e sviluppare l’indotto locale del turismo.
Un modello geniale ma che oggi non può essere più possibile attuare in Europa perché le leggi sulla concorrenza, il libero mercato, le pari opportunità economiche si sono fatte più stringenti. Il “pubblico” non può decidere senza gara di elargire milioni di euro ad libitum in cambio di turisti.
C’è bisogno di gare e di appalti ai prezzi più vantaggiosi e per fare questo c’è bisogno di ricevere offerte dalle quali desumere le migliori condizioni per l’ente pubblico.
Non è più inoltre possibile finanziare rotte consolidate ma solo nuovi collegamenti per un periodo limitato; poi tutto il sistema deve essere in grado di rimanere in equilibrio da solo. E qui arriva il problema perché in questi anni la compagnia irlandese, nata 30 anni fa, è cresciuta a dismisura potendo vantarsi di praticare i prezzi più bassi d’Europa (inventando il low cost) ma senza dire che il resto del biglietto era pagato con le tasse di tutti i cittadini italiani.
Accordi peraltro segreti imposti alla pubblica amministrazione, come successo in Abruzzo, dove alla Saga, società pubblica, è stato imposto il segreto: ma può un privato imporre riservatezza quando la legge impone trasparenza?
Ma i manager e la politica abruzzesi hanno preso la palla al balzo e ne hanno approfittato per tenere tutto riservato fino a quando è stata costretta a svegliarsi bruscamente nel bel mezzo di un incubo.
E’ successo così in Abruzzo e in Italia quando solo ieri la maggior parte dei cittadini ha potuto apprendere della vera e propria ritorsione di Ryanair nei confronti dei piccoli aeroporti e del governo italiano.
Anche questo è un errore che scontiamo tutti sulla nostra pelle ma che è imputabile alla politica degli ultimi anni la quale ha permesso ad un privato di rafforzarsi a tal punto da poter mettere in crisi un intero settore in una intera nazione. Forse è per questo che le leggi di tutto il mondo vietano le posizioni dominanti ma nel caso di Ryanair tutti hanno fatto finta di non vedere…
Proprio per questo lo spiraglio che viene lasciato aperto dagli irlandesi circa la «possibilità di ritornare sui propri passi ma solo in cambio di compensazioni» la dice lunga sulla vera ragione che si cela dietro questo braccio di ferro che rischia di creare un danno di immagine alla società amatissima in Italia. L’idea che serpeggia, dunque, è che Ryanair stia facendo pressione sulla politica che infatti si sta già agitando per fare di tutto affinchè questa compagnia possa rimanere e continuare ad ottenere finanziamenti pubblici. E’ facilmente ipotizzabile dunque che tutte le forze intellettuali del Paese si concentreranno su come fare a sostenere Ryanair e non su come rimettere in ordine un settore martoriato dalla mancanza di concorrenza e libero mercato.
LA BUGIA VENALE
La scusa dell’aumento della addizionale comunale aumentata di 2,50 euro però sembra a naso una presa in giro che pare però aver funzionato: da una parte, l’addizionale è una tassa che pagano i passeggeri e non la compagnia aerea che funge da sostituto d’imposta, per questo i 2,50 euro non gravano sul bilancio della società, inoltre, la cifra deve essere inglobata nel prezzo del biglietto.
Dunque non si capisce quale sia il vero perché dell’abbandono annunciato. La realtà è che Ryanair mal digerisce le nuove regole europee che la costringono a stare sul mercato alle stesse condizioni dei suoi concorrenti e, forse, per questo sembra che stia potenziando e conquistando nuovi territori ad Est ed in Africa dove magari potrà applicare lo stesso metodo di sempre e ricominciare da capo.
LA LETTERA SEGRETA DI RYANAIR A SAGA
La ritorsione irlandese ha un antefatto che si colloca a metà del 2015 quando una lettera segretissima di Ryanair e recapitata a Saga preannunciava la smobilitazione della base pescarese proprio in vista della riduzione degli aiuti pubblici. “Smobilitiamo la base se non otterremo adeguate e sufficienti forme di sponsorizzazione” era il senso della missiva rimasta segreta che però avrebbe dovuto allarmare i manager freschi di nomina Mattoscio e Ciarlini. Quest’ultimo, forse, ha tentato più volte in incontri riservatissimi e segreti, di convincere Ryanair a rimanere a Pescara offrendo chissà cosa.
La trattativa, però, non è andata a buon fine ma è certo che durava da mesi anche se la politica ed il management non hanno ritenuto di aprire un dibattito pubblico perché «era necessaria riservatezza».
Con la stessa riservatezza è stato gestito il rapporto con Ryanair dai vari cda di Saga che si sono succeduti, almeno dal 2009 ad oggi, quando fu firmato il contratto senza gara di appalto e con condizioni che solo PrimaDaNoi.it ha rivelato di recente.
A quel punto sia Saga che la Regione si sono adagiate comodamente sulla posizione del “c’è un contratto in essere che va rispettato” e così trascinati dalla corrente sono volati in totale almeno 40mln di euro, compresa una proroga del medesimo contratto nel 2014 sempre senza gara.
Se solo i vertici di Saga fossero stati un po’ più accorti si sarebbero potuti muovere d’anticipo, opporre una forza contrattuale che non c’è mai stata o mettere in campo forze per evitare l’ecatombe. Insomma fare qualunque cosa avrebbe fatto un management preparato e professionale. Qui invece alla Saga si è sempre sospettato un certo disequilibrio pendente verso l’Alitalia, la compagnia di provenienza dello stesso direttore Ciarlini. Ed ora a Saga non resta che… Alitalia.
Ma anche dalle dichiarazioni recenti di Saga si capisce che non vi è una comprensione piena della realtà complessa che come una valanga sta precipitando sull’Abruzzo.
ECCO LE INTERROGAZIONI ALLA COMMISSIONE EUROPEA
FINANZIAMENTI ILLECITI ALL'AEROPORTO D'ABRUZZO
Considerando che:
• La Regione Abruzzo ha promosso interventi di valorizzazione del suo territorio attraverso un programma di promozione e pubblicizzazione dell'aeroporto d'Abruzzo, presentato dalla Saga spa, società di gestione dei servizi aeroportuali con prevalente capitale pubblico, con uno stanziamento di 5.573.000 euro per l'anno 2013;
• La Corte costituzionale italiana con sentenza 249/2014 ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 38 della legge 55/2013 e dell'art. 7 della legge 27/2014 della Regione Abruzzo, per violazione degli artt. 107 e 108 sugli aiuti di Stato del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per mancata notifica alla Commissione europea;
• Il finanziamento previsto dalle norme impugnate appariva incompatibile con l'art. 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in quanto non è stato sottoposto al vaglio della Commissione europea per la valutazione di compatibilità con i principi della concorrenza negli scambi tra i Paesi membri dell'Unione;
Si Chiede:
• La Commissione è a conoscenza della suddetta sentenza?
• La Commissione ha effettuato indagini per verificare la presenza di finanziamenti concessi all'aeroporto d'Abruzzo in contrasto con quanto prescritto dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea?
• Quali misure concrete intende adottare la Commissione al fine di sanzionare il comportamento illecito descritto ed evitare simili situazioni nel futuro?
PRESUNTI ILLECITI DELLA S.A.G.A. ( SOCIETÀ ABRUZZESE GESTIONE AEROPORTO)
Nel giugno 2009 la Saga ha sottoscritto due contratti con Ryanair "Airport Agreement" e "Airport Marketing Service" con scadenza giugno 2014 rinnovati anticipatamente nel marzo 2014 per ulteriori due anni con scadenza a giugno 2016, mai sottoposti a notifica in Commissione Europea. Tali contratti sarebbero da considerarsi "Nulli di Pieno Diritto" in base agli artt.101 e 102 del TFUE.
Con la manifestazione d'interesse pubblicata il 4/02/2014 per l`individuazione di compagnie aeree, la SAGA si è limitata ai nuovi collegamenti aerei escludendo quelli già in essere effettuati da Ryanair, causando in tal modo un diverso trattamento alle altre compagnie aeree, falsando quindi, la concorrenza.
- La sentenza 299/2013 della Corte Costituzionale in relazione agli articoli 107 e 108 TFUE ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art1 della L.R 69/2012 in quanto si trattava di finanziamento del Piano Marketing a favore dell'aeroporto d`Abruzzo ed attribuito senza notifica del progetto di legge alla Commissione e senza un parere favorevole di quest'ultima.
Alla luce di quanto esposto, si chiede:
- la Commissione è a conoscenza dei fatti sopraccitati o ritiene di dover acquisire ulteriori informazioni?
- la Commissione non ritiene che quanto esposto sia in contrasto con quanto prescritto dal TFUE?
- Quali misure intende attuare la Commissione per sanzionare tale illecito?
Le risposte della Commissione sono previste nel mese di marzo.