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Pescara, 23/11/2024
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Data: 04/02/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Auto, raddoppiano i limiti antismog. L’Europarlamento approva le nuove norme ma boccia quelle più stringenti chieste dalla Commissione ambiente.

ROMA Il Parlamento europeo dà il va libera alla proposta della commissione Ue che stabilisce per i prossimi anni la forbice massima delle emissioni di ossidi di azoto delle vetture diesel fra i dati omologativi e quelli riscontrati nei test reali su strada. L’assemblea di Strasburgo ha infatti respinto con 323 voti contrari, 317 favorevoli e 17 astensioni la risoluzione della Commissione Ambiente che chiedeva il veto su quanto proposto dalla Commissione Ue ritenendolo troppo permissivo nei confronti dei costruttori e inadeguato a tutelare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini. La decisione ha scatenato polemiche fra i verdi che la considerano una vittoria della lobby dei costruttori e chi invece pensa sia un giusto e indispensabile passaggio per far convivere le esigenze ecologiche con quelle dell’industria e dell’economia. Dopo il caso emissioni della Volkswagen, infatti, è emerso che gli NOX emessi dalle vetture a gasolio sono spesso di alcune volte superiori a quelli previsti dalle normative di omologazione, ma per riportarli su livelli inferiori serve tempo per non mettere a rischio un comparto importante per l’economia europea che genera Pil e posti di lavoro. La decisione degli europarlamentari spiana quindi la strada all’approccio adottato dalla Commissione Ue in accordo con le autorità dei singoli paesi per rivedere la normative sulle emissioni, il particolare dei diesel e degli NOX. Questa ipotesi prevede che entro settembre 2017 i nuovi modelli lanciati sul mercato non potranno più superare nel normale utilizzo su strada il 110% (fattore di conformità massimo 2,1) delle emissioni di NOX riportate durante il ciclo omologativo (attualmente si arriva anche al 400%), limite che diventerà obbligatorio per tutte le auto che vengono targate due anni più tardi, nel settembre del 2019. Gli ambientalisti, come detto, volevano norme più severe.
LE TAPPE
A gennaio 2020 il fattore scenderà a 1,5 (50% di sforamento) per i nuovi modelli e l’anno successivo per tutte le vetture che verranno messe in strada. «Le nuove regole rappresentano una sfida molto impegnativa per l’industria dell’auto, standard che non sarà facile raggiungere in un breve lasso di tempo. Tuttavia, accogliamo con favore la decisione che fa chiarezza e ci impegnano ad applicare le nuove condizioni per i test», ha commentato l’Acea, l’associazione dei costruttori europei attualmente presieduta da Carlos Ghosn, numero uno dell’Alleanza Renault-Nissan. Soddisfazione anche da parte della Commissione Eu che vede salvo l’accordo tecnico raggiunto lo scorso autunno: «La soluzione è giusta, ma continueremo a dare giri di vite: più avanti potranno essere introdotti test reali anche per il particolato». Dura la presa di posizione degli ecologisti ed in particolare dei Verdi italiani: «Il Parlamento europeo ha approvato una vera e propria sanatoria facendo un grosso favore alla Merkel: invece di punire gli imbrogli e di intensificare i controlli si è scelto, senza tenere in alcuna considerazione gli allarmi sull’inquinamento lanciati dall’Agenzia europea per l’ambiente, di alzare i limiti per gli NOX di oltre il 100%».

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