L'AQUILA - Spiragli per i pendolari che potrebbero beneficiare di una riduzione dei costi dei pedaggi autostradali sulle tratte A25 e A25, sono emersi a margine dell'audizione all'VIII Commissione Lavori pubblici del Senato dei vertici di Strada dei Parchi Spa, l'amministratore delegato Cesare Ramadori e il vice presidente del Cda Mauro Fabris, che aspettano di sapere dal Ministero dei Trasporti come compensare i minori introiti.
"L'aumento accordato dal Ministero dei Trasporti a Strada dei Parchi è il risultato dell'applicazione di criteri definiti per legge, in cui vengono presi in considerazione diversi parametri, quali il tasso di inflazione programmata, gli investimenti realizzati, un fattore di ribilanciamento finanziario". Così la società concessionaria della Roma-Teramo e della Torano-Pescara, sulla questione del rincaro dei pedaggi del 3,45 per cento scattati il primo gennaio scorso e portatori di polemiche e istanze di annulamento.
Pur senza fare polemica, la società si è difesa dalle critiche fornendo dati e cifre e togliendosi qualche sassolino dalle scarpe sia con Anas che con la concessionaria precedente.
La richiesta di sentire Strada dei Parchi Spa, la cui concessione scade nel 2030, è arrivata da due senatori laziali, Carlo Lucherini e Bruno Astorre del Pd, che hanno chiesto per il tratto laziale lo sconto per i pendolari per rappresentare il proprio l'elettorato quindi anche ai fini del consenso, fatto sottolineato da alcuni colleghi.
Alla seduta, nonostante non faccia parte della Commissione, ha partecipato la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane, anche lei a favore di sconti per i pendolari abruzzesi: misure in vigore fino al 31 dicembre scorso, che il Ministero attraverso il titolare, Graziano Delrio, ha chiesto di prorogare all'Autostrada dei Parchi, senza però, secondo quanto si è appreso, indicare gli strumenti perché le concessionarie vengano rimborsate rispetto all'abbattimento delle tariffe.
La questione è ora al vaglio dell'Aiscat, l'associazione delle società concessionarie. Il tavolo ha affrontato diverse problematiche ma ha portato ad un nulla di fatto visto che la questione, prima della concessionaria di proprietà dell'imprenditore di origini abruzzesi Carlo Toto, è nelle mani del Ministero delle Infrastrutture.
Il dibattito che si è sviluppato è stata l'occasione per la stessa società per ribadire la volontà, sottolineata da alcuni commissari, in particolare della Lega, di realizzare il progetto di 5,7 miliardi di euro, finalizzato alla riduzione dei tempi di percorrenza tra Roma e Pescara attraverso la realizzazione di 7 gallerie lunghe complessivamente 40 chilometri, di cui tre, secondo quanto si è appreso, tra i caselli di Cerchio (L'Aquila) e Popoli-Bussi (Pescara).
Strada dei Parchi, investita da molteplici polemiche per i rincari, ha precisato che "non è un aumento che finisce nelle tasche di Strada dei Parchi. Per ogni euro di tariffa ricevuta, il concessionario ne versa il 2 per cento per canoni di concessione, il 6 per cento per integrazione del canone Anas, il 29 per il corrispettivo di concessione, il 2 per il pagamento del debito residuo dell'ex fondo centrale di garanzia, il 18 per cento per Iva".
Per ogni euro di pedaggio, insomma, Strada dei Parchi "incassa solo 43 centesimi".
La società, nella nota presentata alla Commissione durante l'audizione, ricorda che corrisponde all'Anas 55,9 milioni di euro l'anno come prezzo di concessione e tira una stoccatina proprio all'azienda dello Stato: "I canoni corrisposti ad Anas certamente non sono stati utilizzati per la manutenzione delle strade abruzzesi e laziali. Di contro, Strada dei Parchi nel medesimo periodo ha realizzato ben 700 milioni di investimenti per migliorare il tracciato in gestione, realizzando in particolare le complanari di Roma".
Tra gli interventi realizzati tra il 2013 e il 2015, oltre alle complanari si ricordano il "raddoppio del tratto autostradale in direzione di Teramo, gli interventi di messa in sicurezza dei viadotti, la dotazione del traforo del Gran Sasso di nuovi e più moderni sistemi antincendio, la posa di pavimentazione drenante su 100 chilometri di rete".
Ce n'è anche per S.a.r.a., la Spa che ha gestito le tratte dalla loro apertura negli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila, "senza effettuare i necessari lavori di manutenzione".
"Gli investimenti - scrive poi Strada dei Parchi nella nota presentata in Commissione in riferimento al progetto della nuova A25 - partiranno non appena il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrà approvato il Piano economico finanziario predisposto dalla nostra società", e previsto nella legge di stabilità del 2012 per adeguare la sicurezza delle autostrade dopo il terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009.
A tale proposito, si attende l'ok al piano economico finanziario predisposto dal Ministero, ciò nella considerazione, che "è nostra intenzione continuare a migliorare la viabilità da noi gestita, con opere ed investimenti importanti sul fronte della sicurezza e della modernizzazione, come peraltro ci obbliga l'articolo 1 comma 183 della legge 228 del 24 dicembre 2012", garantendo collegamenti più veloci e sicuri affrendo nuove opportunita" di lavoro per le regioni attraversate dalle autostrade grazie all'investimento di ulteriori 5.5-5.6 miliardi di euro".