PRATOLA PELIGNA Un progetto inutile, dannoso e «che dovrebbero pagare i cittadini -ha commentato la senatrice M5S Enza Blundo, dopo l'audizione dell'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, in commissione Lavori pubblici al Senato- con rincari addirittura superiori a quelli registrati in questi ultimi anni». La variante all'A25, che prevede tra gli altri un tunnel da Bussi a Cerchio, trova davanti a sé un muro di no, a partire da quello dei 17 sindaci delle aree interne che l'altro giorno sono stati chiamati a raccolta dal presidente della Provincia e sindaco di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis. Entro la metà di febbraio i rispettivi consigli comunali approveranno una delibera che chiede alla Regione di attivare una conferenza dei sindaci per partecipare al processo di rilascio dei pareri al Ministero, nonché di un'audizione alle commissioni parlamentari affinché «la delegazione di sindaci possa rappresentare rischi e devastanti effetti di un'opera inutile e dannosa per il patrimonio ambientale e per le comunità».
Nelle delibere al voto dei 17 Comuni, si evidenzia come gli investimenti che il Gruppo Toto deve fare su A24 e A25 sono stati imposti dal governo negli anni passati, ma riguardano la messa in sicurezza sismica dei tratti autostradali esistenti e non una ipotesi alternativa che taglierebbe fuori dalle grandi infrastrutture i Parchi, il turismo e l'economia delle zone interne. Non piacciono al fronte dei contrari le aperture del viceministro Riccardo Nencini e la posizione ambigua di D'Alfonso: «Il presidente -scrivono i grillini- sembra già aver deciso da che parte stare e quali interessi difendere, essendosi proposto per spiegare i benefici del progetto agli scettici pur non avendo, al momento, nessuna competenza in merito: perché D'Alfonso si è subito esposto in questa maniera su un argomento di esclusiva competenza ministeriale? Come fa a conoscere già il progetto?».
TRATTE DISMESSE
Non aiuta il fronte del «no» la risposta del consigliere regionale Camillo D'Alessandro: «Nel merito dell'iniziativa, non può che giovare all'Abruzzo. I benefici sono molteplici: oltre ad abbreviare i tempi di percorrenza da e verso Roma, grazie ai lavori che Anas ha avviato per la realizzazione di una bretella che va da Rieti a Civitavecchia, sarà possibile ottenere un collegamento veloce con il porto laziale. Inoltre le tratte dismesse non verranno abbandonate ma resteranno in uso, quindi avremo un incremento dell'infrastrutturazione». Non è così per i sindaci delle zone interne: «L'attuale ramo autostradale passerebbe nelle gestione dell'Anas o della Regione e i costi di manutenzione ne decreterebbero la chiusura in breve tempo».