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Pescara, 23/11/2024
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Data: 06/02/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporto locale e disservizi - Gli studenti sull’autobus come sardine. La protesta di una mamma preoccupata: i ragazzi hanno viaggiato con la portiera rotta e l’autista ha sbagliato strada

ORTONA Prendono l'autobus per andare a scuola, ma viaggiano come sardine a discapito della loro stessa sicurezza. È ciò che accade ai numerosi studenti ortonesi, frequentanti gli istituti scolastici frentani, che usufruiscono della corsa Ortona-Lanciano con percorso autostradale. Sul pullmanmolti dei giovani restano in piedi lungo il tragitto, occupando il corridoio dell'autobus che invece dovrebbe rimanere libero. La protesta arriva da Francesca Incerti Medici, una mamma preoccupata per la sicurezza della propria figlia che sale su quel bus quotidianamente per andare a scuola. La donna si è lamentata più volte con la società di trasporti che offre il servizio, senza però ottenere concreti riscontri. E così ha deciso di rivolgersi al Centro per rendere pubblica la vicenda. «È un problema che esiste da tempo», sostiene la signora, «anche l'anno scorso venivano fatte salire più persone del dovuto. Mi sono recata nella sede della società per tentare di trovare una soluzione amichevole. Mi è stato detto che avrebbero cercato di risolvere il tutto, ma così non è stato». Qualche giorno fa, poi, una nuova situazione difficile, documentata da un'adolescente con foto e video, ha fatto scattare nella donna la decisione di raccontare tutto sulle pagine del giornale. «C'erano ragazzi in piedi perchè non trovavano posti a sedere, e una porta del mezzo che si apriva all'improvviso mentre questi era in movimento», sostiene Francesca Incerti Medici. Una vicenda paradossale quanto pericolosa, che la signora ritiene inaccettabile. Ma sempre durante quella giornata sarebbe accaduto dell'altro: «Noi paghiamo un abbonamento per percorso autostradale ed è successo che nel tragitto di ritorno da Lanciano a Ortona l'autobus non ha imboccato l'autostrada, ma ha attraversato un'altra via, senza che noi genitori ne fossimo a conoscenza. In più mia figlia, che scende solitamente dal mezzo di trasporto alle 14:10, quel giorno è arrivata alle 14:40. Ero in apprensione alla fermata del bus, in attesa di riportarla a casa. Sono stata avvertita telefonicamente da lei del ritardo, non c'è stato nessun avviso che ci informasse di cambi di programma». Ed allora la denuncia di questa madre si chiude con un appello: «Chiedo che i ragazzi possano viaggiare in condizioni idonee nel tragitto di andata e ritorno da scuola».

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