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Pescara, 19/10/2024
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Data: 07/02/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Caso Ryanair, il governo verso il taglio della tassa. Palazzo Chigi cerca una soluzione al ritiro del vettore irlandese da alcuni scali. Mattoscio (Saga): vanno trovate modalità alternative di sostegno alla compagnia. “Rabbia nera” e petizioni. Il popolo di internet si scatena

PESCARA «Sono allo studio varie ipotesi per la riduzione della tassa» dei passeggeri nei prossimi mesi». Lo affermano fonti del ministero delle Infrastrutture e trasporti interpellate sulla vicenda Ryanair (la low cost chiuderà due basi e diverse rotte contro l'aumento della tassa d'imbarco). Le stesse fonti ricordano comunque che «gli aumenti non potevano essere evitati per impegni assunti da governi precedenti». Ma che «le minacce di interruzione dei servizi non sono utili a trovare una soluzione», senza dimenticare che le compagnie low cost «frequentemente hanno sostegni dagli aeroporti dei territori». Sembra dunque fare un passo avanti la vicenda del ritiro della compagnia irlandese da alcuni scali tra cui quello di Pescara (dove lascerebbe solo le rotte pià remunerative: quella per Milano e quella per Bruxelles) dopo la decisione del governo di introdurre una tassa di 2,50 euro per passeggero. E l’abolizione della tassa resta l’unico argomento in grado di indurre la compagnia a fare marcia indietro. Lo aveva spiegato ieri al nostro giornale il direttore commerciale per l’Italia John Alborante: «Per una compagnia dalle tariffe basse che applica prezzi a partire da 4.99 euro, 9.99. euro, 14.99 euro e non addebita ai clienti le tasse aeroportuali, un incremento di una tassa irragionevole di 2.50 euro equivale ad un aumento nel caso peggiore del 50%. Inaccettabile. Inoltre la tassa viene applicata con valore retroattivo su biglietti già acquistati e quindi per qualunque compagnia non c'è possibilità di rifarsi sui passeggeri». Ieri il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha riunito in Regione il Cda Saga, il consigliere regionale con delega ai Trasporti Camillo D’Alessandro, i presidenti delle commissioni Bilancio, Maurizio Di Nicola, e Politiche europee, Luciano Monticelli, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. L’obiettivo della Regione, ha detto D’Alfonso, «è di «mantenere l'utilizzo dell'infrastruttura ai livelli attuali e salvaguardare l'accesso democratico alla mobilità aerea determinato dai vettori low cost. È nostra intenzione avviare trattative anche a livello governativo e comunitario», ha aggiunto D’Alfonso, «per evitare qualsiasi disimpegno dalle rotte che interessano l'Abruzzo; chiederò anche un incontro ai vertici della Ryanair». La partita si gioca su più tavoli. Perché è vero che sarà importante convincere il governo a tagliare l’ultima tassa, ma restano i vincoli europei sugli aiuti di stato, dunque sui contributi che le Regioni danno a Ryanair per l’utilizzo degli aeroporti (l’Abruzzo 5 milioni di euro). Lavorando sulle norme vigenti la Regione potrebbe arrivare a un contributo di 2,5 milioni, senza violare le norme sulla concorrenza, è per questo che si spera nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo che invita la Commissione a ripensare tutta la normativa sugli aiuti di Stato. Una legge che danneggia le compagnie europee, come la Ryanair, favorendo le compagnie di paesi extraeuropei che possono volare sulle nostre rotte senza rispettare i vincoli Ue. Per l’Abruzzo la partita e decisiva. Ieri il presidente della Saga Nicola Mattoscio, la società di gestione dell’aeroporto di Pescara, ha detto che «il contributo al Pil regionale che deriva dall'aeroporto ammonta ad una cifra compresa tra i 750 milioni e il miliardo di euro». Quanto alla vicenda Ryanair, Mattoscio ha detto che «occorre che si inventino modalità alternative di sostegno alla compagnia, diverse dalle sole risorse pubbliche».

“Rabbia nera” e petizioni. Il popolo di internet si scatena

Contro la chiusura della base pescarese di Ryanair, annunciata nei giorni scorsi insieme alla riduzione dei collegamenti a due sole destinazioni dall'Abruzzo, oltre alle diverse iniziative politiche, ci sono anche gli utenti della rete. Il web, infatti, si è scatenato, soprattutto attraverso i social network. E c'è chi, come la pagina 'Abruzzo di Morris', giocando con il nome della compagnia irlandese, ha lanciato l'hashtag #rajaNer che, tradotto dal dialetto abruzzese, significa “rabbia nera”. Intanto, sempre sul web, aumentano le sottoscrizioni della petizione «Ryanair, non abbandonare l'aeroporto di Pescara!», lanciata su Change.org, la più grande piattaforma di petizioni online: oltre 5mila gli utenti che hanno aderito all'iniziativa, rivolta, tra gli altri, al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, al sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e ai parlamentari abruzzesi

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