PESCARA «Purtroppo anche per il 2016 registriamo un aumento dei pedaggi da parte del concessionario delle autostrade A24 e A25, aumenti maggiori dell'inflazione, pari al +3,45%. Negli ultimi sette anni gli aumenti dei pedaggi, in totale, hanno raggiunto il 42,88%». E allora Confartigianato Trasporti, Fiap, Assotir, Fai, Fita-Cna e Sna-Casartigiani lanciano una singolare forma di protesta: «Invitiamo gli autotrasportatori abruzzesi a saltare il primo casello e ad entrare al successivo, così le minori entrate potrebbero spingere il concessionario a sedersi attorno ad un tavolo e a ragionare per raggiungere un'intesa». Se ne è parlato ieri in una conferenza stampa che si è svolta nella sede regionale di Confartigianato, a Pescara (nella foto). Le associazioni hanno illustrato i dati sugli aumenti: +1,11% nel 2009, +4,78% nel 2010, + 8,14% nel 2011, + 8,06% nel 2012, +7,56% nel 2013, +8,28% nel 2014 e +1,5% nel 2015. E adesso il pedaggio costa oltre 13 centesimi a chilometro.
VIA OBBLIGATA «Per la conformazione geografica e per i flussi di traffico che si sviluppano nella nostra regione -dicono le associazioni di categoria- circa il 40% delle merci movimentate in Abruzzo si muove sulla direttrice Est-Ovest e viceversa; basti pensare alla provincia dell'Aquila dove tutta la movimentazione delle merci ricade su questa infrastruttura. Il continuo aumento dei pedaggi erode la redditività delle aziende abruzzesi in generale e quella delle imprese di autotrasporto su gomma in particolare. Se è vero, come afferma Strada dei Parchi, che i pedaggi della A24-A25 non sono i più onerosi rispetto ad altre autostrade di montagna, è anche vero che nessuna autostrada influisce così tanto sull'economia regionale, trattandosi della via obbligata per il traffico dall'Abruzzo verso Roma e il Tirreno. Se un autocarro a tre assi, per compiere il tragitto da Pescara-Chieti a Roma Est deve pagare 25 euro saltasse il casello Pescara-Chieti ed entrasse a quello successivo, Alanno-Scafa, il pedaggio scenderebbe a 23,60 ripristinando di fatto le tariffe del 2013. Si farebbero dieci chilometri in più, percorsi in pochi minuti, specie al mattino presto. Stesso discorso per il tragitto da Avezzano a Pescara-Chieti: entrando a Celano si risparmiano quasi due euro. Se tutto il trasporto abruzzese unitariamente facesse una simile azione di protesta provocherebbe, di fatto, minori entrate al concessionario, costringendolo a sedersi intorno ad un tavolo per raggiungere un’intesa».