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Pescara, 23/11/2024
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Data: 09/02/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Scatta la protesta “salta il casello”. Autotrasportatori contro il caro pedaggi sulle autostrade abruzzesi

PESCARA “Saltare” un casello, entrando a quello successivo o uscendo a quello prima, come protesta contro il caro pedaggi. A lanciare la proposta, rivolta in particolare agli autotrasportatori e, più in generale, agli utenti delle autostrade, sono le associazioni abruzzesi dei trasporti, che, sottolineando come i rincari su A24 e A25 siano stati pari al +3,45% nel 2016 e al +42,88% negli ultimi sette anni, evidenziano come «le minori entrate derivanti dall'iniziativa spingerebbero il concessionario Strada dei Parchi a sedersi attorno ad un tavolo e a ragionare per raggiungere un'intesa». La singolare proposta è contenuta anche in un documento condiviso da sei sigle, rappresentative del 90 per cento del trasporto abruzzese, e presentato dal presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Gabriele Sillari, dal coordinatore nazionale Fiap, Roberto Galanti, dal segretario generale Assotir, Claudio Donati, dal coordinatore regionale Fai, Carlo Antonetti, dal segretario regionale Fita-Cna, William Facchinetti, e dal coordinatore regionale Sna-Casartigiani, Pierangelo Paolucci. Significativi i dati relativi agli aumenti, illustrati dalle associazioni nel corso di una conferenza stampa nella sede regionale di Confartigianato, a Pescara: +1,11% nel 2009, +4,78% nel 2010, + 8,14% nel 2011, + 8,06% nel 2012, +7,56% nel 2013, +8,28% nel 2014 e +1,5% nel 2015. «Attualmente, il pedaggio autostradale», sottolineano i responsabili delle sei sigle, «costa oltre 13 centesimi di euro a chilometro. In condizioni normali il carburante dovrebbe incidere per il 30% sui costi e i pedaggi per il 5-7%. In questo caso siamo a valori quasi pari. La competitività delle imprese abruzzesi è diminuita e registriamo un calo del 50% della merce trasportata. Bisogna evitare che questo gioco continui; rischiamo che l'anno prossimo ci siano altri aumenti, magari del 5 per cento». «Chiediamo da anni di avere un incontro con il gestore e un intervento della Regione», aggiungono, «La materia deve diventare un capitolo dell'agenda di confronto con il Governo. Per la conformazione geografica e per i flussi di traffico che si sviluppano nella nostra regione, circa il 40% delle merci movimentate in Abruzzo si muove sulla direttrice Est-Ovest e viceversa».

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