PESCARA A loro la Regione ha chiesto la disponibilità di intervenire economicamente per evitare che Ryanair tagli 5 delle attuale 7 rotte – resterebbero Bruxelles Charleroi e Bergamo – dall’aeroporto d’Abruzzo. E loro rispondono di sì, a patto però che venga rivisto l’intero progetto di attrattività turistica dell’Abruzzo del quale Ryanair è solo una componente . Loro sono le Dmc (Destination Management Company - Compagnia di Destinazione) nelle quali gli operatori (albergatori, imprese di servizi, villaggi, campeggi, case-vacanza) si sono riuniti a seconda di vocazioni e territori, costituendo la Rete turistica abruzzese e diventando di fatto le prime interlocutrici dell’Ente pubblico con progetti e finanziamenti. Sono dodici in Abruzzo, con circa 4mila iscritti: facile comprendere le conseguenze che avrebbero per loro i tagli annunciati da Ryanair per il 27 ottobre (vedi tabella accanto sul traffico passeggeri). Di questo parliamo con Emilio Schirato, presidente del Cda della Dmc “Terre del Piacere” che coinvolge l’intera area metropolitana di Pescara, con Francavilla e altri comuni della provincia di Chieti. Partiamo dai numeri: per trattenere le rotte Ryanair occorrono 5 milioni di euro. La Regione ha un budget di 2,5 milioni. Ritiene che i privati possano arrivare a coprire il resto? «Trovare 2,5 milioni di euro è difficilissimo, a uno ce la possiamo fare, non disperiamo. Dobbiamo in questo percorso coinvolgere tutte le Dmc perché abbiamo visto come l’aeroporto d’Abruzzo rappresenti un bene comune e porti valore a tutti». Lei si riferisce a tutti i settori, mare e montagna. Quindi dalla provincia di Pescara a quella dell’Aquila passando per Chieti e Teramo? «Esatto, perché i turisti in Abruzzo arrivano per visitare l’intera regione e non solo per il mare del Chietino o per la montagna di Roccaraso». Se raccogliete un milione di euro, il budget a disposizione insieme a quello della Regione salirebbe a 3,5 milioni. Con questa somma forse si salva una rotta. Quale preferireste? Da quale città arrivano i turisti stranieri in Abruzzo? «Il turista tedesco è il più importante, al secondo posto c’è l’inglese, al terzo il francese. Ma qui il discorso comprende altri fattori». Prego. «Ricordo che qualche anno fa c’era il volo per Monaco, ma nessuno lo prendeva. Noi operatori intervenimmo e lo pubblicizzammo. I risultati furono notevoli. Questo per dire che Monaco andrebbe, sì, bene ma che qualsiasi scelta dev’essere parte di un progetto globale in cui la promozione turistica è basilare. E poi c’è la logistica». Che cosa intende per logistica? «Mi riferisco al sistema dei trasporti interno. Perché, ad esempio, non è possibile avere tariffe taxi più care di un volo Ryanair. Mi auguro che Tua possa presto prevedere pullman che partano per tutta la regione direttamente dall’aerostazione». Promozione turistica e logistica sono nel patto che andreste a stringere con la Regione? «Sono aspetti vincolanti».