L’AQUILA L’interrogazione porta la firma di nove deputati del Pd: prima fra tutte quella di Tommaso Ginoble, e poi gli altri abruzzesi Vittoria D’Incecco, Gianluca Fusilli e Maria Amato, ma ci sono anche quelle di importanti parlamentari laziali: Andrea Ferro, Andrea Romano, Fabio Melilli, Emiliano Minnucci e Guido Galpetri. Una sveglia e una brusca accelerata al progetto che il Gruppo Toto ha presentato al Ministero più di due anni fa e tornato agli onori delle cronache nelle scorse settimane, dopo l’aumento dei pedaggi sulla Strada dei Parchi e l’apertura del viceministro Riccardo Nencini. I nove vogliono sapere, insomma, a che punto è la pratica, che fine ha fatto il progetto e il piano finanziario di Toto per l’A24 e l’A25: un investimento da 5,7 miliardi di euro, 10mila posti di lavoro e montagne reali e di polemiche da «bucare».
CONTRARIDel fronte dei contrari, capeggiati dal presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis (sindaco dem di Pratola che ha convinto diciassette Comuni a votare una delibera di contrarietà al progetto), i compagni di partito non sembrano curarsi troppo: l’obiettivo è dare una spinta all’idea delle tre gallerie, da Bussi a Cerchio, tagliando fuori dall’A25 i caselli di Pratola-Sulmona, Cocullo e Pescina, per risparmiare sì un quarto d’ora di viaggio tra Pescara e Roma, ma soprattutto per contrattare con Strada dei Parchi, in cambio del via libera alle opere, il congelamento degli aumenti tariffari. «L’aumento è il più alto autorizzato dal governo, dopo quello concesso alla Torino-Milano, ed è ormai appuntamento fisso di ogni inizio anno: 4,78% nel 2010, 8,14% nel 2011, 8,06% nel 2012, 8,28% nel 2014 -si legge nell’interrogazione parlamentare- La rinegoziazione delle condizioni della concessione viene fatta anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibili per l’utenza». Per questo i deputati Pd vogliono sapere quanto ancora ci vuole per la valutazione del piano finanziario presentato da Toto e «quali siano i presupposti che permettono alla società Strada dei Parchi di ottenere aumenti di tariffa superiori rispetto a quelli accordati alle altre concessionarie autostradali».
SICUREZZACome noto, Strada dei Parchi interviene sulla sicurezza delle autostrade che gestisce già da anni: lo stabilisce, per motivi di sicurezza sismica e protezione civile, un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 2003, rafforzata dopo il sisma del 2009. I sindaci del territorio suppongono che la messa in sicurezza di viadotti e gallerie esistenti, che nel tratto da tagliare abbondano, possa aver suggerito l’idea di risolvere la questione alla base: tagliare il ramo dispendioso (Bussi-Aielli) anche perché fortemente montano, accorciando così l’autostrada di una trentina di chilometri (con interventi a Roviano e tra Carsoli e Torano, oltre che sull’A25) e ottenere una proroga di gestione di quarantacinque anni per recuperare gli investimenti. Senza pesare sugli utenti, chiedono ora i parlamentari, offrendo con la loro interrogazione a Toto «il bastone e la carota».