PESCARA. Il presidente della Saga, Nicola Mattoscio nella giornata di oggi ha preferito non presentarsi in Commissione Vigilanza per parlare della situazione della Società Abruzzese Gestione Aeroporto.
Avrebbe potuto e dovuto chiarire i fatti degli ultimi giorni ma ha preferito il silenzio, restando fedele alla rotta intrapresa da mesi: silenzio e mancata trasparenza.
«La sua assenza è da ritenersi assolutamente ingiustificata soprattutto in virtù della situazione di allarme che si è creata dopo il mancato rinnovo del contratto con la Ryanair», commenta il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo.
La convocazione muoveva dalla necessità di capire se il presidente Mattoscio ritenesse realmente percorribile l’ipotesi avanzata dal presidente D’Alfonso, per bocca del consigliere D’Alessandro, che prevede la ricapitalizzazione della Società dei servizi aeroportuali attraverso il conferimento di beni immobili.
Ma le osservazioni da sottoporre a Mattoscio riguardano soprattutto i rischi che deriverebbero, in caso andasse in porto il progetto del governatore, di fronte a una eventuale procedura concorsuale (fallimento? Commissariamento? Concordato preventivo?) a cui potrebbe incorrere la Saga.
Dubbi ai quali però il presidente della società abruzzese non ha voluto rispondere. Inoltre dal presidente di Saga ci si aspettavano altri dettagli circa i crediti che la società vanta nei confronti della Regione Abruzzo, da girare alla compagnia Ryanair, e sui colloqui intercorsi prima e dopo la decisione presa dalla stessa compagnia aerea.
«Siamo basiti da tanta indifferenza e approssimazione – commentano i consiglieri M5S in riferimento all’assenza di Mattoscio- Continuiamo ad apprendere dalla stampa indiscrezioni e rumors per i quali vorremmo risposte certe dal Cda di Saga, che non si presenta neanche, non solo mancando di rispetto all’Istituzione ma anche continuando a perpetrare l’unica policy davvero visibile di Saga: la mancanza di trasparenza».
I 5 Stelle chiederanno al presidente Febbo di riconvocare Mattoscio «perché gli abruzzesi hanno il diritto di conoscere il futuro dell’aeroporto e del trasporto nella nostra regione, dal momento che pagano profumatamente questo servizio».
Intanto il capogruppo di Forza Italia (Regione Abruzzo) Lorenzo Sospiri annuncia che sulle sorti dell’aeroporto di Pescara obbligherà il Governatore D’Alfonso a fare un’operazione verità: durante la seduta straordinaria e urgente del Consiglio regionale convocata per martedì prossimo, 16 febbraio, alle 11, Forza Italia porterà in aula il documento con cui impegnare D’Alfonso a trattare con la compagnia irlandese per garantire la permanenza della stessa a Pescara.
«Ci batteremo sino all’ultimo», assicura Sospiri, «per impedire che Pescara, dopo aver visto il proprio porto commissariato da Ancona, perda anche il proprio aeroporto, destinato a chiudere i battenti dopo l’addio di Ryanair».
I vertici di Ryanair hanno affermato che vanno via da Pescara perché sono insostenibili i costi dopo l’aumento delle addizionali comunali, ovvero della tassa d’imbarco, operato dal Governo Renzi.
Allora Sospiri domanda: se questa è la vera ragione, dov’era l’onnipresente Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, tanto vicino al Ministro alle Infrastrutture Delrio mentre il suo Governo Pd-Renzi approvava quell’aumento sconsiderato? Perché non ha lanciato un allarme, chiamando a raccolta tutte le forze parlamentari per impedire tale scelta scellerata? Perché non è salito sulle barricate in difesa del nostro aeroporto? In altre parole, se sapeva dell’aumento delle tasse aeroportuali, di tale portata e impatto tanto da indurre una navigata compagnia aerea ad abbandonare uno scalo dove ha comunque avuto ampi margini di crescita, perché il Governatore D’Alfonso ha tenuto il segreto?
Secondo Sospiri non regge nemmeno l’ipotesi che la Regione stia trattando con altre compagnie per subentrare alla Ryanair: «la logica ci dice che, se non ce la fa una compagnia come il colosso irlandese, è impensabile che altri gruppi possano sostenere lo stesso sforzo economico-imprenditoriale».
Secondo Camillo D’Alessandro, però, la differenza con il passato è che prima non c’era un contratto in scadenza e oggi c’è, e che allora non vi era la determinazione risolutiva dell’Unione Europea e oggi c’è, «tanto che nella nostra stessa situazione ci sono 5 aeroporti italiani e altrettanti in Europa. Gradiremmo per il futuro idee vere, perché dire che D’Alfonso deve sedersi al tavolo con una compagnia irlandese è davvero banale. Il punto è cosa dire, e su questo Sospiri difetta di argomenti da molto, troppo tempo».
MATTOSCIO:«MAI RICEVUTA CONVOCAZIONE»
«Saga ha appreso da varie fonti giornalistiche che la Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale convocata nella giornata di ieri attendeva la partecipazione di un rappresentante della Societa'». E' quanto sostiene la stessa Saga (societa' che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo) in una nota. «La Saga - prosegue il comunicato - vuole smentire le illazioni di un presunto comportamento irrispettoso verso le istituzioni poiche' non ha mai ricevuto alcuna richiesta di partecipazione a tale Commissione ne' nella figura del presidente ne' di altri esponenti aziendali; la maleducazione non fa parte del bagaglio etico della societa'. Riguardo alle continue illazioni sulla mancanza di trasparenza - afferma Saga - come noto tale materia e' normata dalle leggi dello Stato e la societa' ritiene di adempiere secondo gli obblighi di legge; per tale materia vi e' un funzionario interno delegato alla trasparenza che monitora la situazione quotidianamente e dialoga sia con l'ente preposto regionale sia con la associazione di categoria. La Saga - conclude la nota - e' un'impresa che opera in un segmento di business molto complesso e competitivo e si comporta come tale, pertanto non ritiene di dover intervenire nell'eloquio politico giornalistico del divenire quotidiano».
FEBBO:«ECCO LA MAIL A MATTOSCIO»
«Smentisco categoricamente, ufficialmente e documentalmente», risponde Febbo, «quanto affermato dal presidente di Saga, Mattoscio al quale le convocazioni per la Commissione di Vigilanza, di mercoledì 10 febbraio era state regolarmente inviate e ricevute seguendo le indicazioni della sua segreteria e che quindi non può dichiarare che ne è venuto a conoscenza solo da fonti giornalistiche . Una prima mail era stata inviata all’indirizzo di posta elettronica certificato abruzzo-airport@pec.it (alla c.a. dello stesso Mattoscio) era stata inoltrata il giorno 4 febbraio 2016 alle ore 13:39. Una seconda invece era stata inviata venerdì 5 febbraio alle ore 12:15 all’indirizzo che ci era stato fornito dal suo staff ovvero l.luciani@abruzzo.airport.it. Il tutto è certificato dalle scansioni che invio in allegato. Quindi non provi a scaricare le responsabilità della sua assenza su altri ma si interroghi sul fatto che forse c’è stato qualche difetto di comunicazione all’interno della sua struttura, forse alcuni ritardi di “comunicazione” con Ryanair hanno la stessa origine».
Febbo forse non sa che a quell’indirizzo l’aeroporto non risponde chissà se c’è qualcuno che controlla l’indirizzo ufficiale di posta della Saga o semplicemente pesano di eludere in questo modo tutte le richieste che pervengono.
E’ successo varie volte anche a PrimaDaNoi.it in diversi accessi agli atti ai quali non abbiamo mai ricevuto risposta inviandone menzione e segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
SAGA:«EMAIL NON RICEVUTA»
«Da una analisi puntuale del protocollo di posta elettronica certificata della società, non compare alcuna mail ricevuta dalla Commissione di Vigilanza.
Peraltro, non vi è traccia dell’invio automatico di ricevuta di consegna da parte della pec aziendale, che come noto contraddistingue l’utilizzo della posta certificata. Inoltre, l’ulteriore indirizzo di posta elettronica apparso sui media non è associato ad alcun dipendente della SAGA.
La società evidentemente monitorizza quotidianamente l’indirizzo di posta elettronica certificata».