L'AQUILA Nessun aumento del bollo auto: la maggioranza fa un'altra volta un passo indietro, così come era stato per la legge sugli accreditamenti delle cliniche private (approvata ieri in commissione con le correzioni del caso). Così il comma quinto del testo, due righe a fine pagina che indicavano la fonte di finanziamento per «la città abruzzese della cultura» nell'aumento del bollo auto dello 0,5%, è stato cancellato. La legge insomma si può fare, ma non con i soldi degli automobilisti: «Saranno trovate altre coperture -assicura il capogruppo Pd Sandro Mariani- e se non si troveranno siamo disposti al ritiro della proposta». Esulta Domenico Pettinari che aveva scovato la tassa fra le righe: «In caso contrario avevo pronti degli emendamenti a tutela dei già vessati abruzzesi che non possono finanziare anche i "grandi eventi" della Regione Abruzzo -commenta il Cinquestelle- In sede di bilancio, infatti, già numerosi fondi a pioggia sono stati elargiti dalla Regione per eventi e manifestazioni, fondi che ancora non si capisce con quale criterio di selezione sono stati attribuiti. Non possiamo perpetuare in questo modus operandi. I grandi eventi della Regione non posso ricadere sulle tasse di tutti».
UN CAFFE’ PER LA CULTURA Se ne riparlerà più in là, insomma, cercando di trovare una copertura che garantisca quegli 800mila euro previsti dalla legge firmata dall'assessora Marinella Sclocco: «L'aumento non era così pesante -spiega l'assessora- si sarebbe trattato di 50 centesimi, un caffè per la cultura. Cercheremo altre coperture, ma una cosa è certa: il capitolo dovrà essere sostanzioso perché non avrebbe senso stanziare 50mila euro per un progetto che mira a far diventare la cultura un volano economico. Bisogna intendere così la legge: non una sagra, insomma, ma una opportunità per attivare la filiera dell'industria culturale che, come dicono tutti i parametri europei, è oggi uno dei pochi settori vivi e in grado di attivare circuiti economici virtuosi». La legge firmata da Sclocco prevede un fondo annuale per una città, o un Comune, o un'unione di Comuni o un'area metropolitana, selezionati di volta in volta in base ad un regolamento di giunta e a criteri di qualità e potenzialità di sviluppo.