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Pescara, 23/11/2024
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Data: 15/02/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Nessuna manovra bis o nuove tasse ma ci saranno degli aggiustamenti». Nel mirino i ticket sanitari, la riduzione dei centri di spesa, le municipalizzate e anche la rinegoziazione delle forniture.

ROMA Enrico Zanetti, vice ministro dell’Economia, con il Pil italiano sotto le attese nel 2015, il rallentamento dell’economia cinese e di quella americana, petrolio a picco e Borse sull’ottovolante, non c’è il rischio concreto di dover mettere mano ai conti pubblici per rispettare gli impegni europei?
«È prematuro parlarne. Prima va aggiornato il quadro macroeconomico e comunque vorrei sottolineare come la crescita è in linea con il Def di aprile 2015, dopo anni e anni di previsioni puntualmente smentite, a volte anche in modo clamoroso. A settembre, quando è stato fatto l'aggiornamento, c'erano stati elementi per pensare a una leggera accelerazione che poi è rientrata ed eccoci con lo 0,7 di crescita che avevamo preventivato in aprile: né più né meno. Il resto del dibattito lo lascio volentieri ai cultori dello zero virgola».
Ma se la situazione peggiora manovra bis o piccoli aggiustamenti?
«Piccoli aggiustamenti e comunque nulla che smentisca l'impianto della legge di stabilità chiusa con un patto chiaro con i cittadini: tagli delle tasse mirati di cui magari non tutti si ritrovano come destinatari, ma aumenti di tasse per nessuno. È la filosofia che sta alla base degli alti indici di fiducia dei consumatori di cui poco si parla, ma che sono a loro volta la base per una ripartenza della domanda interna».
Il governo esclude nuove tasse, perchè sarebbe una manovra recessiva, ma si potrebbe accelerare con i tagli alla spesa? Lei cosa suggerisce?
«Abbiamo margini di recupero importanti dalle efficienze di spesa derivanti dai processi di acquisto di beni e servizi e dalla riforma della Pa: tutte cose che sono in atto e i cui effetti positivi sulla spesa non sono ancora stati scontati nei saldi di bilancio, proprio in virtù di un approccio serio e non certo perché non arriveranno risparmi. Ci sono poi vicende come quella di affittipoli che devono ricordare a tutti noi come, quando si tratta di grandi Comuni e Regioni, gli unici tagli di cui ci dobbiamo pentire sono quelli che non abbiamo ancora fatto, perché hanno spazi enormi di recupero di risorse con strade diverse dall'aumento delle tasse locali».
Alla fine riusciremo ad ottenere la flessibilità che chiede il governo Renzi, magari offrendo a Bruxelles una mini manovra di aggiustamento? E’ una mediazione possibile
«Credo che l'Italia abbia diritto alla flessibilità che ha chiesto senza bisogno di particolari merci di scambio: nell'istante in cui si riconosce alla gestione di flussi migratori una centralità tale da prevedere l'erogazione di contributi alla Turchia con possibilità di scomputarseli dal bilancio, come si fa a non riconoscere la scomputabilità dal bilancio italiano dei soldi propri che l'Italia sta spendendo da anni senza ricevere contributi? Detto questo, il nostro governo deve continuare a trattare in Europa con la sana cattiveria agonistica che in passato è spesso mancata e noi ci stiamo mettendo, ma deve silenziare le polemiche sui media: trattare in modo determinato, è fare gli interessi nazionali ed è giusto; fare ping pong di critiche con l'Europa, è invece fare campagna elettorale, cioè una cosa legittima, ma che non c'entra niente con gli interessi del Paese».
Sul fronte delle entrate la crescita sotto le attese non la preoccupa?
«Francamente no. I dati sulle entrate sono al momento molto buoni. E non parlo di previsioni, parlo di dati consuntivi di gettito entrato».
A proposito di sprechi dei Comuni e campagna elettorale, Scelta Civica come si presenterà alle prossime amministrative?
«Con la rete delle liste civiche dei Cittadini per l'Italia e, nei grandi centri, insieme ai Moderati di Portas per lanciare dal basso quel cantiere dei moderati che deve trovare una rappresentazione anche in parlamento, ma non può certo avere nel palazzo il suo epicentro e la sua unica dimensione. Il 19 marzo faremo un grande evento nazionale a Roma e da quel momento in avanti la mia carica di segretario nazionale di Scelta Civica andrà nel congelatore».

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