Da lunedì i tornelli nelle stazioni metropolitane saranno chiusi all’uscita: scatta l’obbligo di convalidare i biglietti anche prima di lasciare la fermata d’arrivo. Il piano anti «portoghesi» di Atm entra nell’ultima definitiva fase. E alla novità bisognerà abituarsi. Per questo, dopo una lunga campagna di comunicazione preventiva sulla novità, l’azienda di Foro Buonaparte schiera un piccolo esercito di 135 tutor per l’assistenza alla clientela che avrà il compito di istruire milanesi e turisti sulla nuova procedura. Il modello di riferimento è Londra. Nella capitale britannica obliterare il titolo di viaggio per «sbloccare» l’uscita è cosa comune. In città l’apertura dei tornelli dopo la verifica del ticket si è iniziato a sperimentarla nel 2012, e in maniera graduale. In prima battuta il progetto partì (l’11 giugno di quattro anni fa) in quattro stazioni, tutte sulla linea M1 — Duomo, Pagano, Loreto, Amendola — e soltanto dalle 9.30 fino alle 16.30. Con i successivi passaggi il piano contro i «furbetti» si era alla fine assestato sulla chiusura dei varchi dalle 9.30 alle 16 e dalle 20 a fine servizio nei giorni feriali, per tutto il giorno la domenica. Ma solo nelle stazioni all’interno dei confini comunali. E i risultati si sono fatti subito sentire. Fin dalle prime prove i tassi di evasione, già bassi nelle linee sotterranee, si sono dimezzati, scendendo all’uno per cento su un totale di un milione e 200 mila persone. Ora prende il via l’ultima fase: riconvalida in (praticamente) tutte le oltre cento fermate delle quattro linee metropolitane e per tutta la durata del servizio.
Rimarranno alcune «enclave» libere dal nuovo obbligo. Sulla linea «rossa» resteranno escluse le stazioni di Sesto FS, Sesto Rondò, Sesto Marelli, San Babila, Duomo (lato San Babila), Cadorna FN, Lotto, Molino Dorino e Bisceglie. Sulla «verde» quelle di Cologno Nord, Gessate, Lambrate FS (lato Bottini), Centrale FS, Garibaldi FS, Cadorna FN e Porta Genova FS. Per la «gialla» l’uscita libera sarà consentita in Centrale FS, Porta Romana e Rogoredo FS. I motivi sono legati alla conformazione strutturale e alla prossimità dei varchi alle scale che hanno spinto l’azienda, per questioni di sicurezza, ad escluderle dal piano. Atm ha pensato anche alla comunicazione: non solo i bollini a terra prima delle barriere, ma anche i manifesti nelle stazioni, gli avvisi appesi ai corrimano dei treni e 40 mila volantini distribuiti negli ultimi giorni. A tutto questo si aggiungeranno i 135 tutor che aiuteranno i viaggiatori nelle aree a ridosso dei tornelli per garantire informazioni e sicurezza. Ma l’esempio londinese potrebbe fare scuola sotto la Madonnina anche sul fronte delle tariffe. Sarebbe una vera rivoluzione copernicana auspicata da tempo. «L’obbligo di timbrare anche in uscita non è solo importante per combattere l’evasione della tariffa — spiega l’assessore comunale alla Mobilità Pierfrancesco Maran — ma apre il campo, con la certificazione della stazione di entrata e di uscita, anche all’ipotesi di introdurre per il futuro il pagamento del viaggio in base all’effettivo tragitto percorso». Le casse automatiche che si trovano prima delle barriere rappresenteranno la soluzione per chi non ha un ticket valido. Alle macchinette si potrà regolarizzare il proprio viaggio con un sovrapprezzo sul costo regolare: 3 euro se il ticket è scaduto o se si è sbagliato tariffa, 5 euro se si è totalmente sprovvisti del titolo di viaggio.