TERAMO. Inversione di tendenza, chi l’ha vista? Con la creazione della nuova mega società di trasporto pubblico, Tua, si era detto che molti dei problemi sarebbero stati risolti ma per ora, a quasi un anno, di molte soluzioni non si intravede nemmeno l’ombra.
La Filt-Cgil di Teramo denuncia oggi una serie di carenze che pesano su dipendenti ed utenza.
Dopo duri confronti, tra politica e dirigenza aziendale, da un lato, e forze sindacali, dall’altro, si è pervenuti al momento in cui tutti dovevano fare la loro parte.
Perciò sacrifici, assunzioni di responsabilità, aumenti della produttività, eliminazione di sprechi e costi impropri, sono stati gli elementi caratterizzanti che hanno riempito infinite discussioni e riunioni, tradotte poi in realtà non del tutto piacevoli per i lavoratori, ma comunque assimilate e condivise da questi.
«Oggi amaramente riscontriamo che TUA è ferma al palo», dice Davide Di Sabatino, Filt Teramo, che spiega come anche in provincia di Teramo, come nelle restanti realtà territoriali, sono evidenti i segni quotidiani di un’azienda che non sta rispondendo ai cittadini ed ai loro bisogni di trasporto.
Circa 30 autobus da tempo immemore sono fermi nei depositi di Teramo e Giulianova per guasti o avarie anche per mancanza di manutenzione e materiali di ricambio.
Quelli in circolazione, invece, alcuni sono vecchissimi (oltre 30 anni autobus euro 0) con inevitabili ripercussioni in termini di comfort, di qualità del servizio offerta all'utenza e delle ricadute negative dal punto di vista ambientale.
Il tutto avviene mentre si continuano a tenere fermi autobus di ultima generazione e comunque decisamente migliori nei depositi di Lanciano al fine di utilizzarli all'occorrenza nei servizi di noleggio e granturismo.
«Il processo di internalizzazione dei lavori di manutenzione, peraltro assolutamente condivisibile», dice Di Sabatino, «non è stato supportato da un necessario intervento di adeguamento dei livelli occupazionali del personale di officina. Vi sono addirittura strutture quali ad esempio quella di Giulianova, che risultano ormai ingovernate, in assenza di direttore di sede, di capo-tecnico e di capo-officina, magazziniere e di addetto al movimento».
E poi ci sono i “portoghesi”, quelli che non pagano il biglietto sono ancora molti.
«Siamo ancora a discutere di come, se e quando organizzare una attività di vero contrasto a chi non fa il biglietto, mentre sono tante, troppe, le risorse economiche di cui si priva ogni giorno la società. Chi risponde di ciò?», si domanda la Filt Cgil, «Eppure sappiamo che altrove le aziende di trasporto sono attentissime su questo aspetto, ci si sforzi a copiare, se non altro!! più verificatori, controllo all'incarrozzamento al capolinea, allargare la bigliettazione a bordo maggiorata».
Il sindacato denuncia inoltre anche i ricorrenti tagli ai servizi fatti in virtù di risanamenti che poco hanno finora risanato e che vengono eseguiti sempre con «una visione mortificante, senza ripensare l’offerta dove risulta carente, senza riprogrammare impianti di corse vecchi e superate».
Basti guardare la linea Teramo Giulianova, una linea frequentatissima che in diversi momenti nell’arco della giornata necessita di aggiornamenti evidenti.
Oppure la linea per Roma che a nostro avviso non viene curata a sufficienza, nonostante le proposte avanzate e mentre è soggetta ad appetiti concorrenti niente affatto trascurabili.
La Filt-Cgil di Teramo «non ritiene di poter continuare ad assistere ad un simile modo di operare, che testimonia la distanza del management dalla realtà che dovrebbe, invece, gestire e condurre. Non capiamo con precisione cosa stia bloccando l’apparato dirigenziale di TUA spa, ma come evidenziato recentemente dalle segreterie sindacali regionali siamo in presenza di una dirigenza impegnata in un atteggiamento non consono ai problemi della neonata società. E’ arrivato il tempo di dare le giuste risposte ai cittadini utenti ed ai lavoratori».
La Filt-Cgil di Teramo rivolge poi «un monito al Governatore D’Alfonso ed al Presidente D’Amico: non staremo a guardare mentre l’azienda sembra una balena spiaggiata, incapace di risollevarsi dopo sacrifici ed impegni che la politica deve dimostrare di saper onorare».