Marco Rettighieri prende ad interim tutta la gestione economico-finanziaria di Atac e ritira i poteri di delega ai dirigenti che ne aveva facoltà. Nel frattempo, il cosiddetto «repulisti» si scontra contro il rischio per l’azienda di incorrere in cause milionarie.
Prima rivoluzione, ma anche primo stop per il nuovo direttore generale di Atac, che ieri mattina ha partecipato alla prima riunione del cda dal giorno della sua nomina, insieme all’amministratore unico Armando Brandolese.
Partiamo dai provvedimenti «operativi». Il nuovo assetto societario non è ancora pronto, dunque per il momento Rettighieri ha provveduto ad avocare a sé la competenza su alcune divisioni strategiche dell’azienda. L’ex dirigente Fs sarà il diretto responsabile delle aree Personale, Acquisti e Ufficio Legale, Sosta e Verifica e dell’area Commerciale. In pratica, tutte quelle funzioni che rappresentano il potere economico e finanziario dell’azienda: appalti, assunzioni, gestione dei soldi.
Restano per il momento al loro posto i dirigenti delle altre cinque aree, ovvero Maria Grazia Russo all’Amministrazione e Finanza, Roberto Monichino alla Divisione Superficie (bus e tram), Enrico Sciarra al Metroferro, Pierluigi Pelargonio alla Divisione Sicurezza e Fabrizio Frustaci ai Sistemi Informatici, mentre la divisione D.C.O (che comprende anche le manutenzioni) potrebbe essere accorpata a breve ad altre. Per il momento, dunque, si continua a navigare a vista, nell’attesa della nuova e definitiva organizzazione aziendale.
Vedremo se Rettighieri sarà in grado di presentare la nuova macrostruttura entro il 22 febbraio, giorno in cui è stata convocata l’Assemblea dei soci. Nel frattempo, il neo dg dovrà scontrarsi con alcune situazioni di natura legale che rischiano di diventare un boomerang per la sua gestione. Spicca, in particolare, la vicenda della sospensione del direttore del Personale, Giuseppe Depaoli. Ieri i componenti del Collegio Sindacale hanno voluto visionare la lettera di contestazione inviata all’ex dirigente Alitalia, documento che per qualche ora sembrava addirittura essere andato disperso, nel panico e nell’imbarazzo generale. Il Collegio, che ha reclamato il diritto imprescindibile a fornire il proprio parere per atti che possano determinare contenziosi economici così importanti per l’azienda, si è riservato di pronunciarsi, arrivando anche a censurare l’impiego «part-time» (60 giorni l’anno) e gratuito dell’amministratore Brandolese. È possibile che Depaoli nei prossimi giorni riceva una seconda lettera di contestazione, ma è probabile che il contenzioso economico possa non essere indolore per le casse già vuote della municipalizzata.