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Pescara, 23/11/2024
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20/02/2016
Il Centro
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Bus, caccia ai rami secchi «Mai più corse a vuoto». Primo incontro Regione-Comuni: saranno salvate le linee delle aree interne e dei pendolari, l’obiettivo è di tagliare i km e le sovrapposizioni con il treno |
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PESCARA Signori, si scende: la pacchia è finita. Suona più o meno così il messaggio che ha voluto lanciare il consigliere regionale delegato ai Trasporti Camillo D’Alessandro ai rappresentanti comunali convocati a Pescara per affrontare la questione dei tagli sulle linee bus pubbliche e private. Un incontro a cui ne seguiranno altri con i singoli comuni interessati e che alla fine di marzo dovrebbe portare a una nuova mappa delle linee bus sostenibili, senza quindi i “rami secchi”. Il presupposto da cui è partito D’Alessandro è che la Regione si trova venti milioni di euro in meno rispetto a due anni fa e che non tutta l’intera somma sarà coperta dalle economie avviate con la ristrutturazione di Tua (l’azienda regionale unica dei trasporti) e con i tagli. Una lotta agli sprechi che parte da quelle linee che durante le cosiddette “ore di morbida” (i periodi di minor traffico) portano pochi passeggeri. «Esistono corse di autobus da 55 posti e che talvolta hanno solo un passeggero, questo non è più ammissibile», afferma D’Alessandro che riporta anche il caso delle sovrapposizioni: autobus extraurbani che percorrono lo stesso itinerario di autobus urbani, e autobus extraurbani che coprono la stessa tratta e alla stessa ora di un treno regionale o di un’altra corsa più corta. Una soluzione può essere il servizio di adduzione bus e treno. A questa prima consultazione hanno assistito rappresentanti dei comuni capoluogo e di qualche altro centro più piccolo oltre ai delegati delle concessionarie private (queste ultime coprono il 20 per cento del traffico regionale su gomma). «Hanno sottolineato di aver subito dei tagli già qualche anno fa, ma si sono mostrati disponibili a collaborare, almeno in questa prima fase», spiega il consigliere regionale. Ad ogni modo fra le corse a rischio (quelle cioé con pochi passeggeri) non rientrano le tratte sociali dei centri più interni della regione, né quelle impiegate da studenti e lavoratori pendolari. Si procederà a una razionalizzazione delle corse attraverso una riduzione dei chilometri: «Non un taglio lineare ma che entra nel merito dei costi di esercizio e della fruibilità». Nel pomeriggio il discorso sui tagli è stato affrontato con i sindacati del Tpl. Mentre resta fissato per il 26 lo sciopero dei dipendenti Tua iscritti all’Ugl.
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