SANTA MARIA IMBARO Assolta con formula piena perché il fatto non sussiste. Paola Parente, 55 anni, di Santa Maria Imbaro, all’epoca autista dello scuolabus del Comune, è innocente. Per la Corte di appello dell’Aquila la donna non ha maltrattato gli studenti adolescenti che portava a scuola con l’autobus e non ha avuto verso di loro atteggiamenti ingiuriosi e aggressivi. È stata assolta con formula piena dalla Corte, che ha così ribaltato la sentenza di primo grado del gennaio 2015 che aveva condannato l’autista in gonnella a otto mesi di reclusione, pena sospesa. Per il giudice Francesco Marino la donna era colpevole di maltrattamenti (gli episodi riguardavano il periodo da settembre 2010 a marzo 2011) verso i minorenni trasportati giornalmente con lo scuolabus, nonostante le difficoltà che aveva nello svolgere il lavoro a causa di ragazzini spesso maleducati. Erano pure situazioni fastidiose di lavoro, aveva rilevato il giudice, ma non bisognava sfociare in atti offensivi e frasi volgari: da qui la condanna. Convinto, invece, dell’innocenza della donna, il legale, Alessandro Troilo, ha presentato ricorso in appello. E la Corte ha ribaltato la sentenza, assolvendo l’autista perché il fatto non sussiste. «La sentenza d’appello riconsegna dignità umana e lavorativa ad una persona che ha sempre dimostrato di aver operato correttamente», commenta l’avvocato Troilo, «anche contro l’insensibilità delle famiglie e dell’amministrazione comunale a cui fu chiesto d’intervenire, di parlare con i genitori degli alunni affinchè avessero un comportamento più consono». Dei ragazzi citati solo due avevano partecipato al processo di primo grado ma come parti offese, patrocinate dall’avvocato Rachelina Martelli, non si sono costituiti parti civili.