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Pescara, 22/12/2024
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21/02/2016
Il Messaggero
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Rivoluzione Atac - Atac, scure sui manager. D’ora in poi i premi saranno collegati a obiettivi concreti, come richiesto dal Campidoglio e dal commissario Tronca. Ecco il progetto del nuovo direttore generale Rettighieri: tagliati 10 dirigenti su 52, cambi di mansioni e più rigore.
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In un’azienda dei trasporti che è arrivata ad avere più manager che filobus, la svolta promessa dal nuovo direttore generale, Marco Rettighieri, passa proprio da una rigida dieta dimagrante per il gruppo dirigente. E così nella nuova macrostruttura che l’ex direttore di Expo presenterà lunedì all’amministratore unico Armando Brandolese, dovrebbe scattare una prima, corposa, sforbiciata ai vertici: delle 52 poltrone attuali, la tagliola della nuova pianta organica dovrebbe eliminarne almeno 10. Il taglio riguarderà tutti i settori: dai responsabili del settore di superficie (quello che gestisce le corse dei bus) ai dirigenti del reparto metro-ferrotramviario (quindi metropolitane e ferrovie urbane come la Roma-Lido e la Roma-Viterbo), fino agi uffici Affari Legali, Patrimonio e Acquisti. Tutte le direzioni aziendali dovrebbero subire un taglio dei manager tra il 15 e il 20%. MAXI PREMI Ancora da valutare - sono in corso riunioni in queste ore - come verrà operata questa riduzione dei dirigenti. Alcuni dirigenti potrebbero essere “convertiti” in quadri, con un cambio di mansioni. Ma resta anche sullo sfondo la possibilità di rescindere i contratti che, in alcuni casi, tra base e bonus, arrivano fino a 240mila euro. Proprio sui premi di risultati (e i relativi obiettivi) verrà operata una revisione approfondita da parte dei nuovi vertici, in modo da collegare in maniera rigorosa i premi a obiettivi concreti, come richiesto anche dal Campidoglio e dal commissario Francesco Paolo Tronca. LA SPROPORZIONE Di sicuro attraverso l’operazione “taglia manager”, il nuovo diggì ha intenzione di portare l’Atac ai livelli delle altre grandi municipalizzate dei trasporti del Paese. Oggi infatti la partecipata del Campidoglio, con 52 dirigenti per gestire meno di 12mila dipendenti, 11.696, annovera nel suo organico un manager ogni 224 lavoratori. Un record (negativo) se si prova a fare un raffronto con le altre aziende del Tpl: a Milano, nell'Atm, che gestisce 4 linee della metropolitana, 1.350 autobus e oltre 200 filobus, i dirigenti sono 33, per 9.379 lavoratori. Quindi un manager ogni 281 dipendenti, oltre il 20% in più rispetto alla Capitale. All'Anm di Napoli lavorano circa 3mila dipendenti. Anche in questo caso il paragone con Roma è impietoso: i manager sono 11, uno ogni 272 impiegati. E non è solo una questione di numeri. Rettighieri, nominato a inizio mese, ha già iniziato a mettere mano alle caselle chiave di via Prenestina. Prima ha fatto sospendere Luca Masciola, dirigente da 205mila euro l'anno, capo del personale di Trambus tra il 2008 e il 2009, all'epoca delle assunzioni di Parentopoli. Poi ha allontanato il capo del Personale, Giuseppe De Paoli, ex manager Alitalia, e ritirato le deleghe ad altri due dirigenti: Emilio Cera, responsabile di Marketing, Sosta e Parcheggi e Franco Middei, al timone degli uffici Affari Legali, Patrimonio e Acquisti. Per la sostituzione di De Paoli, nelle prossime settimane dovrebbe essere predisposto un bando pubblico.
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