L’AQUILA Matteo Renzi torna oggi in Abruzzo. E’ la seconda volta da quando è presidente del Consiglio. Il programma prevede due visite: alle 13,30 ai laboratori nazionali di Fisica nucleare del Gran Sasso, ad Assergi, con tutta probabilità insieme al ministro dell’Istruzione e della Ricerca, Stefania Giannini; alle 15,30 all’azienda Walter Tosto di Chieti. La notizia, già nell’aria da qualche giorno, è stata ufficializzata dallo stesso presidente ieri in apertura della dell’assemblea nazionale del Pd al Parco dei Principi di Roma. L’idea di Renzi è quella di focalizzare l’attenzione sui dati positivi dell’occupazione che arrivano dal Job Acts: «Noi dobbiamo tornare a girare più l’Italia e stare meno nei palazzi. Nelle prossime settimane dovrò essere molto di più dove i posti di lavoro si producono. Domani (oggi; ndr) saremo in Abruzzo, mercoledì a Lodi, venerdì in Toscana». Poi ha aggiunto, sul suo profilo Facebook: «Per mesi ci hanno detto che il Jobs Act era una prevaricazione, una violenza, un’imposizione. Oggi scopriamo che nel 2015 grazie al Jobs Act ci sono stati 764 mila contratti a tempo indeterminato in più (fonte Inps). Avanti tutta, con coraggio e determinazione». Ovviamente dalla parentesi all’Istituto nazionale di fisica nucleare è lecito aspettarsi che il premier celebri i risultati delle recenti ricerche che hanno portato alla sensazionale scoperta delle onde gravitazionali delle quali, appunto, l’Infn è stato parte importante. A quanto è stato possibile sapere ieri, Renzi visiterà i laboratori in forma assolutamente «ristretta», poi dovrebbe parlare brevemente con i giornalisti nel primissimo pomeriggio, prima della partenza per Chieti. Alla Walter Tosto esalterà il ricorso alle assunzioni a tempo indeterminato grazie al Job Acts.
IL PRECEDENTE La precedente visita del premier, quella del 25 agosto scorso all’Aquila, fu contrassegnata da momenti di grande tensione a causa della protesta di un fronte variegato (dalla “Buona scuola” alle emergenze ambientali legate alle trivellazioni in mare). Renzi fu costretto a cambiare programma in corsa, rinunciando al briefing istituzionale previsto nel cuore del centro storico, a palazzo Fibbioni