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Data: 23/02/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Renzi in Abruzzo - Il premier e i ragazzi del Jobs act. Il premier festeggia all’Aquila e a Chieti i primi due anni del suo mandato a Palazzo Chigi e annuncia 60 milioni ai laboratori del Gran Sasso per lanciare la sfida alla «materia oscura»

L’AQUILA Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scelto l’Abruzzo per riprendere il suo viaggio in Italia a due anni dall’insediamento a Palazzo Chigi. Ha cominciato ieri mattina dai Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, «cattedrale di tecnologia», come dice Eugenio Coccia, presidente del Gssi (Gran Sasso Science Institute). Ha continuato ieri pomeriggio in una piccola e vitale realtà di Chieti Scalo, la Walter Tosto Serbatoi, fondata da un ex fabbro (l’ottantenne Walter), portata nel mondo come eccellenza dell’ingegneria e della manifattura italiana dal figlio Luca Tosto. L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Unite nella capacità di pensare, innovare e formare competenze, o come ha detto Luca Tosto, di «investire nella qualità dell’uomo». Un obiettivo che per Renzi coincide perfettamente con la sua idea di governo: «Siamo qui per dare un messaggio», ha detto il premier, all’Aquila con il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, il presidente dell'Istituto nazionale fisica nucleare (Infn), Fernando Ferroni e il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, «le riforme di cui si parlava da decenni sono un dato di fatto, anche se qualcuno non è d'accordo. Riguardano il passato non il futuro, ora bisogna occuparsi di futuro». Per l’Infn vuol dire anche 60 milioni di nuovi finanziamenti annunciati ieri dal premier, «per far sì che sui Laboratori del Gran Sasso si possa intervenire su manutenzione e innovazione e sulla grande sfida e battaglia della materia oscura. I soldi arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Questa» ha proseguito il premier «sarà una delle priorità su cui mi vedrete lavorare nei prossimi due anni. Negli anni sono stati stanziati meno fondi e questo è un errore. L'Infn riceveva 230 milioni di euro e ha perduto il 15%, quest'anno siamo a 245 milioni e abbiamo cominciato a restituire». «I 60 milioni», ha spiegato il presidente dell’Infn Ferroni, «permetteranno di migliorare la qualità di questo laboratorio, in parte con l'ammodernamento delle infrastrutture delle gallerie, ma soprattutto con lo schermaggio attivo di una delle tre gallerie. Lo schermaggio totale permetterà ai Laboratori del Gran Sasso di essere competitivi su un campo di ricerca importante come quello della materia oscura, la materia invisibile e inafferrabile che occupa il 25% dell'universo». Accompagnati da Ferroni e dalla giunta dell'Infn, Renzi e gli altri ospiti dell’Istituto hanno visitato la sala C, che ospita l'esperimento Darkside. Grazie alla protezione dei 1.400 metri di roccia sotto i quali si trova, e un domani grazie alla schermatura, Darkside deve intercettare le particelle che sono i più probabili componenti della materia oscura, chiamate Wimp (Weakly Interacting Massive Particle) e per farlo utilizza l'Argon liquido alla temperatura di meno 189 gradi. «Darkside è la nostra scommessa», ha detto ancora Ferroni: oltre a dare la caccia alla materia oscura, l'esperimento è importante per le ricadute nella ricerca industriale». C'è infatti il progetto Aria, per la costruire un' infrastruttura di ricerca nelle miniere del Sulcis. Un accordo tra Infn e Regione Autonoma della Sardegna prevede la possibile riconversione dei pozzi della miniera di Monte Sinni, per farne un enorme “distillatore” per rifornire di Argon l'esperimento Darkside, «ma anche mettere altri materiali preziosi a disposizione della ricerca». La presenza del ministro Giannini e il contesto in cui si svolgeva l’incontro ha dato modo a Renzi di toccare indirettamente i temi sollevati nei giorni scorsi dalla ricercatrice abruzzese Roberta D’Alessandro sulla fuga dei cervelli dall’Italia per mancanza di sbocchi professionali o di ricerca. «C'è un racconto degli ultimi 20 anni», ha detto Renzi, «che l'Italia sia solo crisi, si fanno elogi per chi va all'estero e si dice che qui non c'è nessun Istituto all'altezza. Voglio essere chiaro: è giusto andare all'estero, viviamo nel mondo globale interconnesso. Non bisogna aver paura, ma far sì che i nostri Istituti siano all' avanguardia. La fisica italiana ci rende orgogliosi ma abbiamo la grande responsabilità di continuare questa storia, e se possibile, di innovare. L'Infn è parte qualificante di questa scommessa, tra le realtà più importanti del mondo. Fabiola Giannotti nasce da qua e ora è direttrice del Cern, ma le principali iniziative e scoperte vedono la nostra, vostra firma, come le onde gravitazionali, a Cascina in copartnership con gli americani». Ai Laboratori, ha tenuto a evidenziare il premier, ci sono 1000 ricercatori di cui 300 italiani. L'Italia non è quindi «il Paese da dove si fugge ma un Paese che sa anche attrarre le migliori eccellenze». L’altro tema toccato da Renzi è il Jobs act. Lo ha fatto soprattutto nella Walter Tosto davanti a molti lavoratori, ai 50 nuovi contratti a tempo indeterminato, ai sindaci, ai parlamentari presenti. «Ma i contratti a tempo indeterminato» ha ammonito Renzi, «sono l’inizio di un percorso, non la conclusione, altrimenti sarebbe tradire se stessi. Sono invece uno strumento che permette di pensare al futuro con più tranquillità». In Abruzzo, secondo i numeri elencati da D’Alfonso, i nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati 7.600 in più nel 2015. Una ricchezza che il governatore, citando Papa Bergoglio, dice «ricchezza di tutti».

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