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Data: 23/02/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Renzi ai Laboratori «Qui si tocca il futuro del Paese»

L’AQUILA Matteo Renzi ha scelto di festeggiare il giro di boa del suo mandato (era esattamente il 22 febbraio 2014 quando ha giurato da premier) regalando 60 milioni di euro che arriveranno, nelle prossime settimane, nelle casse dei Laboratori di Fisica nucleare del Gran Sasso per proseguire la «caccia» alla materia oscura. E’ questo il dato fattuale più importante emerso dalla visita di ieri del premier al «sistema» dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (laboratori sotterranei e poi incontro con stampa e ricercatori nella sala Fermi, ad Assergi). Un passaggio, l’annuncio del finanziamento, accompagnato da un siparietto con il sindaco aquilano Massimo Cialente che ha lanciato un applauso sottolineato così dal premier: «Tutta la parte filosofica non gli è piaciuta granché, poi si è arrivati alla valorizzazione esistenziale».
Una battuta esemplare di un clima parso diametralmente opposto a quello, molto teso a causa delle proteste, che accolse il capo del governo il 25 agosto scorso, nella prima visita all’Aquila. L’altro elemento importante venuto fuori riguarda la stretta sulla stabilizzazione del Gran Sasso Science Institute, per la quale si avvierà un percorso legislativo che sarà seguito in primis dalla senatrice Pd Stefania Pezzopane.
LA GIORNATA
Accompagnato dal ministro Stefania Giannini e accolto dal governatore Luciano D’Alfonso e dal suo vice, Giovanni Lolli, dal presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, dalla Pezzopane, da Cialente e dal prefetto Francesco Alecci, Renzi è arrivato in elicottero da Roma, è atterrato alla scuola della Guardia di Finanza e poi in auto ha raggiunto i laboratori sotterranei del Gran Sasso. Qui, ricevuti in «dono» un caschetto verdino e un giaccone marchiato Infn, insieme ad Eugenio Coccia (direttore Gssi), Fernando Ferroni (presidente Infn) e ai ricercatori ha visitato i locali della struttura scientifica, apprezzato le strumentazioni d’avanguardia e appreso informazioni sui progetti più importanti. Poi, pochi minuti dopo le 14, è arrivato alla sala Fermi, dove per prima cosa ha salutato con affetto e vistose pacche sulle spalle i ragazzi del Gssi (due italiani e sei stranieri) che hanno firmato l’articolo sulle onde gravitazionali.
IL DISCORSO
«La vera scommessa -ha detto Renzi- è immaginare dov’è il futuro dell’Italia. Credo che questo sia uno dei luoghi dove si tocca il futuro del Paese. L’Infn è parte di questa scommessa. E’ una parte qualificante, è una delle realtà più importanti del mondo da cui sono usciti tanti talenti in passato. Fabiola Gianotti nasce da questa storia, oggi è direttrice del Cern, uno dei più importanti istituti a livello internazionale. Le principali scoperte di questo ultimo periodo vedono in parte anche la nostra, la vostra firma». Renzi, a questo proposito, ha esaltato anche il ruolo del Gssi: «Sembrava impossibile anche immaginarlo fino a qualche anno fa, e oggi è una delle realtà forti del mondo».
Un lungo elogio (a Chieti dirà poi addirittura: «Siamo convinti che prima o poi tireremo fuori un Nobel») a cui il premier ha fatto seguire dati di fatto: «Per la prima volta abbiamo bloccato la “caduta” del finanziamento. Infn riceveva 230 milioni di euro lo scorso anno e negli ultimi anni ha perso almeno il 15%. Noi abbiamo ricominciato a restituire una parte dei soldi: da 230 siamo andati a 245. Ma ancora non basta». I 60 milioni extra, «necessari a far sì che sui Laboratori del Gran Sasso si possa intervenire sulla manutenzione e sull’innovazione», serviranno per il progetto Darkside che punta, grazie ai fondi, a schermare totalmente la galleria per «vedere» la materia oscura e a scoprire le particelle che la costituiscono. La mission renziana, dunque, è stata quella di ribadire dall’Aquila, da questo posto che «profuma di futuro», la «priorità dei prossimi due anni del governo», ovvero gli investimenti su ricerca e innovazione.

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