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Data: 23/02/2016
Testata giornalistica: La Repubblica
Bertolaso a RepTv per la corsa al Campidoglio: "Qui per ricostruire una Roma terremotata" E gli aquilani si indignano

ROMA - Guido Bertolaso, ospite del videoforum di Repubblica tv, illustra il senso della sua candidatura a sindaco di Roma usando un parallelo che è un autentico azzardo. Roma città bombardata, di più, terremotata. Come L'Aquila. Il parallelo serve a Bertolaso per accreditarsi come l'uomo giusto al posto giusto, uno che sa come ricostruire, come far rinascere la vita dalle ceneri, un uomo del fare contro le promesse mancate dei politici. Ma non basta la doverosa premessa, "senza offesa", a tenere buoni quelli che Bertolaso chiama "concittadini", gli abitanti de L'Aquila. Dai quali, quando la diretta su Rep.tv è appena terminata, parte all'indirizzo dell'ex capo della protezione civile una richiesta chiara e semplice: "Si vergogni".

La candidatura di Bertolaso per la corsa al Campidoglio, appoggiata da Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, deve ancora superare l'ostilità interna al centrodestra: dalle perplessità di Matteo Salvini alla concorrenza di Francesco Storace e Alfio Marchini, che aspirano entrambi al Campidoglio. E allora qual è il piano dell'ex capo della Protezione civile?

I romani devono esprimersi nei gazebi di Salvini.
Vedremo quanti andranno e cosa diranno. Temo che andranno quelli vicini ad altri candidati. Ma è ammissibile, siamo in democrazia.

Passo indietro: come si è arrivati alla sua candidatura?
Ero stato in Sierra Leone, medici cattolici me lo avevano chiesto. C'ero già stato per l'ebola. Quest'anno dovevo governare un reparto di pediatria con 130 bambini. Rientrato poco dopo le feste, sono stato prelevato direttamente in aeroporto e accompagnato da Berlusconi. Sequestrato. Ho visto Silvio, mi ha chiesto la disponibilità. Io ho posto come condizione che vi fosse ampio consenso nel centrodestra. Mi sembrava una buona idea.

Lei ci riflette, poi ha un problema familiare e sembra propendere per il "no". Poi il problema si allevia e torna sulla sua decisione. Intanto arriva anche il "sì" della Meloni, non quello di Salvini. Ma con Salvini si era sentito?
Ero a Londra, contento della fase positiva della vicenda familiare. Non pensavo più alla candidatura, ma tutti e tre, Berlusconi, Meloni e Salvini, me lo hanno chiesto, insieme. E ho parlato con Meloni ma anche con Salvini. "Caro Matteo, mi lusinga che tu mi abbia indicato, so che sei una persona concreta come me. Ci sono problemi da risolvere". E lui: "Sì, punto su di te per vincere". Allora ho chiamato Silvio e ho detto: "ok".
Bertolaso: "Rom vessati: io sto coi più deboli, non userei le ruspe come Salvini"

Ma poi lei rilascia un'intervista a Radio Capital: e sui rom, dal punto di vista di Salvini, è troppo morbido.
Ero sempre a Londra, avevo in braccio una piccolina a me tanto cara, arriva la telefonata di Capital. Me la fanno registrata, mentre cambiavo il pannolino. Sui rom io ho detto solo che sono una società vessata. Ma non mi riferivo all'oggi, mi riferivo alla storia. Nel passato ha subito persecuzioni. Ma non ho detto che i rom sono una priorità. E insieme alle ruspe ci sono altri sistemi. Ad esempio, inserirli nella società. Il problema è che i campi rom vengono abbandonati a se stessi. E per mangiare fanno operazioni illegali. Bambini usati per rubare.

Cosa penserebbe di fare?
Ieri ho letto che il Comune di Roma ha emesso un bando per dare la possibilità ai campi rom di fare commercio e attività produttive. Praticamente dei mercatini, in cui potrebbero vendere la merce rubata. C'è qualcosa da rivedere. Ma Salvini non ha protestato contro questo bando. Il problema va affrontato nel suo complesso e sto studiando le soluzioni. E credo che la mia storia mi permetta di immaginare soluzioni.
Bertolaso: ''La storia della mia candidatura per Roma città disastrata''

Della sua storia parleremo, ma rimaniamo su Salvini: oggi sul Corriere afferma che "il progetto di Bertolaso non è né chiaro né condiviso.
Roma è una città bombardata. Non si offendano i "concittadini" de L'Aquila, ma Roma è terremotata. Chi la ricostruisce? Salvini e i suoi partner? O chi si è gettato nella mischia anche in passato, pagando anche personalmente? Io lavoro per ricostruire la città più bella del mondo e dove la gente è disperata. Tutti a fare promesse, nessuno ha mantenuto gli impegni. Io ho una grande colpa: quando prendo un'impegno lo porto fino in fondo, anche a costo di pagarne le conseguenze.

A proposito de L'Aquila, è prossima un'udienza del processo "grandi crisi bis": la sua candidatura era un'opportunità a prescindere delle vicende giudiziarie che la coinvolgono?
Ricordo
che sono vicende di sei, sette anni fa. Anni in cui mi sono messo nelle mani della magistratura senza polemizzare. Ho aspettato serenamente e ancora aspetto.

Lei è accusato omicidio colposo, falso e truffa.
Mi ritengo totralmente estraneo a queste accuse. Entrambi i processi verranno prescritti, uno a maggio, uno a ottobre. E ho detto anche che rinuncio alla prescrizione, che voglio una sentenza. Voglio che qualcuno dica se sono innocente o colpevole.

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